Il rapporto tra il calcio e la politica non è storia recente: da tempo interessi concreti si uniscono a interessi di carattere elettorale e recentemente anche il patron del Napoli non la manda a dire, schierandosi apertamente a favore del presidente uscente De Luca. Lo ha fatto su Twitter proprio recentemente, il mite Aurelio De Laurentis, con uno dei suoi soliti messaggi inequivocabili: “Caro Caldoro, è con una certa tenerezza che leggo le tue recenti dichiarazioni, dove mi hai chiesto di non aiutare lo juventino e Comunista De Luca, di cui io sono amico dal 1994.
Non se la tiene Caldoro, il quale con un messaggio affidato a Facebook ha prontamente ribattuto: “Caro” ADL, non hai resistito a fare lo “sborone” – come dite voi romani – entrando a gamba tesa nella campagna elettorale. Tu invadi il campo della politica tifando per De Luca: è proprio vero che chi si somiglia si piglia. Io sono il tifoso di sempre (a differenza di voi due), che ama Napoli e il Napoli. Tifo per i colori della mia Città da bambino e vorrei una squadra sempre più forte. So bene che si vince e si perde, ma bisogna sempre giocare per vincere, non solo per partecipare.
Ma De Laurentis non è nuovo sulla scena elettorale: “Se fossi cittadino napoletano voterei per Gianni Lettieri” dichiarò nel 2011 a proposito di comunali. E garbata fu, all’epoca, la risposta del candidato sindaco del Pd, Morcone: “Caro presidente sono convinto che da Sindaco le farò cambiare idea, e insieme lavoreremo per uno stadio all’altezza della nostra squadra e della nostra città». «Sono anche io uno sportivo di vecchia data e sogno come lei uno stadio degno finalmente della nostra tifoseria, dove godere delle vittorie comodamente seduti, uno stadio che deve essere affidato al club simbolo della città».
Ma tra Lettieri e Morcone la spuntò, invece, il terzo incomodo: quel Luigi De Magistris che dovette smentire un passato nerazzurro, tirato in ballo proprio da De Laurentis in uno dei numerosi scontri tra i due sull’utilizzo dello Stadio San Paolo: “I bambini da piccoli seguono i padri e mio padre era grande tifoso dell’Inter di Herrera, ma poi ho frequentato le scuole, sono diventato tifoso del Napoli, ho avuto l’abbonamento in curva B per sei anni dal 1984 al 1990 e sono tifoso non per affari o interesse…non so, invece, il presidente del Napoli per chi tifasse a quei tempi” concluse il sindaco di Napoli.