
Quando vedevi il calcio con gli occhi di 90° minuto
90° minuto nacque nel settembre del 1970 da un’idea di Maurizio Barendson, Paolo Valenti e Remo Pascucci e fu uno dei programmi televisivi italiani più longevi da annoverare. Quella trasmissione ha ricoperto un ruolo importante nel diffondere il calcio presso il grande pubblico, diventando un appuntamento fisso della domenica pomeriggio per milioni di sportivi italiani.
Presentatore storico fu Paolo Valenti, che seppe avvicinare i tifosi al calcio: l’aspetto più interessante era non solo vedere per la prima volta i gol del campionato ma anche assistere ai commenti dalle varie sedi degli inviati che commentando le immagini spesso trasformavano i collegamenti in veri è propri siparietti comici.
Come non ricordare il mitico Tonino Carino da Ascoli? Divenne uno dei volti più popolari grazie anche alla sua difficoltà nel pronunciare i nomi dei calciatori stranieri.
Divertente erano gli sfottò degli inviati di Napoli e Milano, Luigi Necco e Gianni Vasino, con la proverbiale frase: “Milano chiama, Napoli risponde”, a richiamare il fatto che il Napoli riusciva a rispondere a suon di risultati allo strapotere della “Milano da bere”: capitava che i due si punzecchiassero sotto gli occhi divertiti del conduttore.
Altro inviato storico, da Firenze Marcello Giannini, fu proprio lui a commentare il dramma dell’alluvione di Firenze del 4 novembre 1966. Tanti altri sono passati per 90° che vengono ricordati anche per i loro commenti un po’ sopra le righe, da Genova Giorgio Bubba, da Lecce Franco Strippoli, e da Torino Cesare Castellotti.
Ma se questo è l’amarcord del calcio di un tempo, sentito e visto con gli occhi di altri, oggi la tradizione continua e con maggiore responsabilità i conduttori commentano azioni e gol a sportivi che hanno in larga parte visto in diretta le partite e aspettano quindi un confronto ( o scontro) di idee sulle decisioni arbitrali.
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