A San Siro il signor Massa ha indirizzato la partita verso un sentiero oscuro e nel posticipo Roma-Torino, il signor Abisso ha indirizzato la Roma verso il gruppetto dell’isola felice a cospetto della zona Champions ai danni del Torino che ha giocato quasi 80 minuti in 10 e non contento ha lasciato che Belotti subisse impunemente un fallo da Mancini; e ancora non contento ha concesso un rigore per un fallo iniziato fuori dell’area di rigore. Imperizia certo, peccati di gioventù che vanno compresi per quanto plateali.
Invece il signor Massa salta la 13esima partita ed emergono interpretazioni contraddittorie come ha scritto Guido Clemente di San Luca, Ordinario di Diritto Amministrativo, Università della Campania Luigi Vanvitelli in un editoriale per Tuttonapoli: “Con la medesima ‘scientificità’ esibita dal signor Massa – nell’azione del rigore non hanno fatto rivedere le linee per verificare l’eventuale fuorigioco. Né ho sentito alcun commentatore far riferimento alla lievissima intensità del tocco derivante dall’intervento di Ospina, intensità che viene invece abitualmente sbandierata nel corso delle telecronache, per giustificare decisioni arbitrali che considerano irrilevanti strattonate e spinte perché troppo leggere (tranne che si tratti della Juve, ovviamente, perché lì basta che una Chiesa crolli al suolo perché se ne rinvenga la causa in un attentato dinamitardo!). E ancora, nessuno ha minimamente almeno accennato al dubbio che quello di Darmian potesse considerarsi un intervento in gioco pericoloso sul portiere.” E riferendosi ai falli ripetuti: “Nessuno ha stigmatizzato che Massa ha evitato di ammonire giocatori dell’Inter che a ripetizione hanno effettuato interventi durissimi, così finendo per legittimare il loro gioco intimidatorio “….per poi ammonire Lozano per un contatto veniale, quando forse nemmeno c’era fallo, e la palese, ripetuta, pervicace trattenuta per la maglia di Zielinski lanciato verso la porta avversaria da parte di Brozovich, che viene incredibilmente ignorata.”
Ecco che domani il Napoli scenderà all’Olimpico per sfidare la Lazio che da un anno riesce a sfidare la cabala dei calci di rigore a favore, con una rabbia da smaltire in campo. Col coltello tra i denti, purchè in silenzio.