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Anche Retegui e Theo Hernandez in Arabia

Voglia di calcio in Arabia a suon di milioni per imporsi all’Europa e al Sudamerica. Ormai Al Hilal, Al Qadisiya o Al-Nassr sono diventati club noti per esborsi da nababbi pur di convincere campioni al trasferimento.

L’ultimo in ordine di tempo è Mateo Retegui, attaccante titolare della Nazionale che saluta l’Atalanta per trasferirsi Al Qadisiya. Un’operazione da 70 milioni per la Dea e un contratto di 20 milioni netti a stagione per quattro anni. Il Presidente della FIGC Gabriele Gravina, durante il Consiglio Federale ha così commentato: “Dispiace perdere dei ragazzi che in questo momento davano un apporto significativo alla maglia azzurra. Questo è l’effetto della globalizzazione, è uno degli aspetti negativi. Non riusciamo a fronteggiare o porre paletti nell’economia di mercato, questi sono i principi dell’economia e si rispettano».

«Chiaramente lo seguiremo, ma capite che per quanto ci riguarda la competitività di un campionato piuttosto importante a livello internazionale come il campionato italiano ti porta ad avere una formazione ben diversa. È un calciatore per noi fondamentale che si allontana, come purtroppo è avvenuto per altri. Speriamo di custodirlo nella maniera migliore possibile».

E nel tardo pomeriggio di ieri è arrivata  l’ufficialità della cessione di Theo Hernandez all’Al Hilal che ha giustificato la propria decisione criticando la gestione societaria recente.  E in un post sui social scrive: Grazie di cuore ai miei compagni, a ogni allenatore che ha creduto in me, e in particolare a Paolo Maldini, per la sua vicinanza, visione e leadership. E grazie alla tifoseria rossonera. La mia decisione di andarmene non è stata facile: la direzione che ha preso il club e alcune decisioni recenti non rispecchiano i valori né l’ambizione che mi hanno portato qui. È il momento di chiudere un capitolo”.

La via dell’Oriente è pronta ad aprirgli le porte: Simone Inzaghi può essere felice.

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