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SERIE C E RIFORMA ZOLA

La serie C ha presentato ufficialmente la “riforma Zola” in occasione del Social Football Summit, manifestazione di caratura internazionale a cui partecipano annualmente i protagonisti del calcio (italiano e mondiale). Un campionato che sarà sempre più a trazione giovanile, dove già il nuovo regolamento sul minutaggio dei giovani ha spiegato effetti importanti, rispetto alla precedente stagione sportiva, con l’aumento del 48% di calciatori in lista settore giovanile.

Lega Pro rafforzerà ulteriormente il proprio impegno sul tema dello sviluppo e della formazione dei talenti, creando dei fondi ad hoc e coinvolgendo tutte le componenti istituzionali. Dalla stagione sportiva 2025-26 le premialità per l’impiego dei giovani provenienti dal settore giovanile arriveranno sino al 400% mentre nella stagione 2028-29, all’interno della lista settore giovanile, ogni club dovrà inserire un numero minimo di otto giovani formati all’interno della propria società.

Una volontà chiara nel tentativo di regalare alla Nazionale azzurra un nuovo rinascimento, ridando alla Serie C il ruolo che storicamente ha rivestito come formatrice di campioni del calibro di Baggio o Schillaci. Oggi la Riforma Zola è realtà, la speranza è che nei prossimi anni dal nostro campionato passino i futuri numeri dieci della nazionale. Continueremo a lavorare per vedere sempre più prodotti dei settori giovanili sui campi della Serie C, ci piacerebbe che i campionati under 15 e under 17 fossero unificati per alzare il livello.

Siamo sulla strada giusta. Il presidente della serie C, Matteo Marani ha così commentato l’entrata in vigore delle nuove regole: “Oggi è una giornata storica per la Serie C. Lavoriamo da tempo, insieme al Vicepresidente Gianfranco Zola, al Consiglio Direttivo e a tutti i club, per dare alla Lega Pro un domani importante futuro insieme, oltre ad essere il programma della governance per il prossimo quadriennio, è il simbolo di una Serie C che vuole tornare ad essere il vivaio del calcio italiano. La Riforma Zola è forte perché condivisa da tutti”.

A cura dell’avv. Claudio Russo, esperto di diritto sportivo

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