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Robinho, Mendy e tutti i calciatori che hanno guai con la giustizia

Benjamin Mendy

La Procura di Milano ha inoltrato al Ministero della Giustizia una richiesta di estradizione (e mandato d’arresto internazionale) per Robinho con l’accusa di abusi sessuali ai danni di una ragazza albanese, violenza avvenuta in un locale di Milano nel 2013. Lui attualmente vive in una villa sul mare in Brasile, con la moglie e i tre figli ed è consapevole del fatto che Bolsonaro, probabilmente, non concederà mai l’estradizione. “L’unico errore che ho fatto è stato tradire mia moglie» ha detto il giocatore qualche tempo fa riferendosi all’episodio ma l’ex milanista, prosciolto nel 2009 da un’altra accusa di stupro in una discoteca di Leeds, non è il solo ad avere debiti con la giustizia. Benjamin Mendy, francese campione del Mondo nel 2018, è stato accusato di recente di un nuovo caso di violenza per tentato stupro. Il calciatore, che in questo momento, si trova in custodia cautelare in attesa di giudizio, deve rispondere di violenza sessuale nei confronti di 5 donne. Gravissima la situazione di Sigurdsson, giocatore dell’Everton, arrestato e rilasciato su cauzione appena poche settimane fa, dopo il ritrovamento in casa di pesanti indizi di reati gravi su un minorenne. Per la questione, moglie e sponsor lo hanno piantato in asso e, nel frattempo, il club lo ha sospeso confinandolo in un luogo segreto lontano dai media.

Può apparire meno grave, ma anche il gesto di Kurt Zouma contro il proprio animale domestico potrebbe costargli caro. Per le violenze del calciatore del West Ham nei confronti del suo gatto, filmate e postate sui social dal fratello, la società,ha deciso di comminargli una multa salatissima: decurtazione di due settimane dallo stipendio e, sebbene abbia chiesto scusa, il difensore potrebbe essere presto processato in Francia, rischiando fino a 4 anni di galera, per una denuncia presentata nei suoi confronti a Parigi dalla “Fondation 30 Millions d’Amis”, il più grande gruppo per i diritti degli animali francese, come riportato dal Daily Mail.

Vincenzo Iaquinta

Tornando indietro nel tempo chi non ricorda, invece, Ronaldinho, fermato in Paraguay assieme al fratello nel 2020, con l’accusa di essere in possesso di un passaporto falso? I due, inizialmente rilasciati, furono poi nuovamente fermati con l’accusa di riciclaggio e  – dopo ben cinque mesi di domiciliari in un hotel di lusso ad Asuncion –  furono costretti a pagare una multa per essere rilasciati. Guai anche per il brasiliano Breno Borges, acquistato nel 2008 dal Bayern Monaco che, in preda alla disperazione (e all’alcol) per i continui problemi al ginocchio, appicca il fuoco alla propria abitazione. La condanna è a 3 anni e 9 mesi di reclusione e verrà rilasciato per buona condotta soltanto nell’agosto del 2013 . Un’altra vicenda legale riguarda l’ex attaccante Vincenzo Iaquinta, uno dei protagonisti dei Mondiali di Germania del 2006, accusato di un reato legato al possesso illegale di armi nel corso di un’operazione contro la ‘Ndrangheta e, per questo, condannato a due anni. L’ex giocatore, però, si è sempre dichiarato completamente estraneo ai fatti.

Anche Mario Balotelli, infine, vanta una lista lunga: oltre alle multe per le infrazioni al codice della strada, durante la sua esperienza al Manchester City  nel 2011 si è divertito a utilizzare come “bersaglio” delle proprie freccette alcuni ragazzi delle giovanili e, successivamente, ha dato fuoco alla propria abitazione semplicemente giocando con dei fuochi d’artificio. Anche in Italia, durante la sua permanenza nel Brescia, ha rischiato di essere denunciato per reati come l’istigazione a delinquere e il gioco d’azzardo: virale la condivisione sui social di un video in cui offre dei soldi ad un ragazzo nel Porto di Napoli chiedendogli di gettarsi in mare con il suo motorino.

 

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