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Il Napoli ancora in fase di studio

Se tutte le squadre di Antonio Conte sono vincenti, se tutte le squadre costruite da Antonio Conte hanno alzato qualche trofeo, ci sarà pure un qualche merito e ci sarà pure qualche demerito: c’è solo da valutare se siano più i meriti  dei demeriti.

La Gazzetta dello Sport legittimamente chiede conto e ragione della costosa (adesso va di moda ‘sontuosa’) campagna acquisti fatta dal Napoli per rendere la rosa più profonda. Nove nuovi giocatori hanno così varcato Castel Volturno e dopo tre mesi o due cercano ancora di capire gli automatismi nel gioco e soprattutto la velocità di pensiero – testa/piede – per verticalizzare, arretrare, gestire, affondare. Attimi che equivalgono a gol, assist o anche a salvataggi.

 La squadra che lo scorso anno ha vinto lo scudetto, poteva stramazzare al suolo ma non tentennava nelle decisioni in un blocco unico, ma quest’ anno sarebbe risultata  insufficiente ad affrontare  anche il solo campionato senza Coppe: ancor più, senza Simeone e Raspadori e soprattutto senza Lukaku.  L’inizio del campionato del Napoli è stato (ed è ancora) in una fase di studio: in difesa c’è Beukema e Marianucci che dovranno integrarsi; un genio del calcio come De Bruyne in mediana va assorbito dai compagni a piccole dosi; Neres è sempre apparso come un panchinaro che a sprazzi accende qualche luce (piccola); Noa Lang ha dimostrato proprio a Torino, quanto vorrebbe risplendere di luce propria esultando al gol come un bambino di fronte alla cioccolata. Gutierrez deve ancora capire quando restare indietro e quando spingere e Lucca dovrebbe essere più veloce di pensiero.

Antonio Conte è partito a luglio per Dimaro con un’idea molto chiara sulla futura squadra che avrebbe dovuto giocare su più tavoli. La campagna acquisti, almeno in parte, era soddisfacente e in anticipo sui tempi biblici del Napoli, così che a Dimaro la squadra aveva già disegnato il nuovo Napoli 2025/26. Romelu Lukaku restava il perno che ora tutti riconoscevano, e che aveva consentito al Napoli di raggiungere “quel” traguardo. Antonio Conte, mettendo piede a Napoli aveva chiesto Lukaku e quest’anno si sarebbe partiti più spediti dopo aver capito il suo gioco. A Castel di Sangro c’era dunque solo da completare la preparazione ma l’amichevole con l’Olympiakos ha cambiato i piani del Napoli contiano. Hojlund non gioca come Lukaku e in una settimana si è dovuto ricostruire il gioco del Napoli che veleggia nelle zone alte di classifica.

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