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Rosario Pastore: “Vuoi vedere che ci sarebbe un trattamento di favore per il Milan?”

E c’è qualcuno che avanza processi a Conte per i cambi, per la formazione, per la campagna acquisti: e cos’altro? Mentre il processo ha ben altri imputati e un grandissimo giornalista qual è Rosario Pastore in un post che molti non vorrebbero leggere, ha ben capito quale campionato  hanno già scritto.

ROSARIO PASTORE – A questo punto del cammin di nostra calcistica vita, uno potrebbe avere cattivi pensieri. Non uno qualunque, certo. Diciamo un malignazzo, un rovinafamiglie, un malpensante qualsiasi. E quali potrebbero essere queste nefande idee venute in testa a questo reprobo della società? Che questo campionato appena cominciato sarebbe già finito. Con un deciso e imperativo responso: il Milan campione d’Italia. Avete capito a quali nefandezze può arrivare la mente umana? Ma come, si è appena giocata la settima di campionato e tu metti in giro queste sciocchezze? Ma vediamo di capire perché questo individuo, che dovrebbe essere cacciato a calci nel sedere da ogni consesso civile, abbia avanzato questa certezza. E allora vi risponderà che almeno due episodi lo hanno indotto a questo abisso.

Uno, il primo, è datato 28 settembre, in quel del Meazza di San Siro. Quando, in area rossonera, Tomori impedì, a suo parere colpevolmente, a McTominay di calciare verso Maignan un pallone che avrebbe potuto dare il pari al Napoli. L’arbitro Chiffi era a due metri e fece subito segno di continuare in quanto non aveva ravvisato alcuna irregolarità. I giocatori protestarono, ma invano; il Var tacque, un silenzio di tomba da quella sala piena di monitor. Perché? Gli espertoni lo spiegarono subito agli ignoranti. Il direttore di gara era vicinissimo all’azione e il suo parere, in questi casi, è decisivo. In questi casi, il Var per regolamento non può e non deve intervenire, questo è il protocollo. Incarta, prendi e porta a casa, insieme con la prima sconfitta del campionato. E va bene, è il regolamento, che ci vuoi fare?

Ma poi, ecco il secondo episodio. Recentissimo, di ieri sera, 19 ottobre. E dunque, succede che, in area viola, Parisi appoggi la mano prima sul braccio poi nella parte posteriore del collo di Gimenez. Che crolla come se fosse stato colpito da un colpo di obice in pieno volto. L’arbitro, che è il signor Marinelli della sezione di Tripoli, è vicinissimo all’azione, non c’è alcun giocatore che gli dimensioni la visione. E fa cenno di no, quella mano appoggiata sulla nuca non può assolutamente propiziare un rigore. L’azione prosegue. Ma, a questo punto, il colpo di scena degno di un capolavoro di Hirchcock: il direttore di gara viene richiamato dal Var e gli si dice che quello era un intervento da punire e, se vuole sincerarsene, vada a controllare sul monitor. Il maresciallo della Guardia di Finanza Livio Marinelli esegue da buon soldatino e cambia idea, assegnando al Milan il rigore-vittoria del 2-1 sulla Fiorentina.

Alla moviola c’era Rosario Abisso. Che, secondo il protocollo, non aveva il diritto di intervenire. Doveva starsene zitto e buono, come il collega di Milan-Napoli. A questo punto, ecco che scatta il ragionamento del malignazzo: vuoi vedere che ci sarebbe un trattamento di favore per il Milan? Mah! Per sua fortuna, grazie ad un certo Basaglia, i manicomi sono chiusi. Sennò, statene certi, sarebbero arrivati di corsa i mastuggiorgi con tanto di ambulanza…

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