Qualche giorno fa Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista, l’ennesima, alla Gazzetta dello Sport, parlando della lotta scudetto e del momento del Napoli.
“Non sono sorpreso dall’esplosione del Napoli, però aspetto prima di dare un giudizio definitivo. Intanto dico che Spalletti sta facendo un ottimo lavoro e la cosa mi rende felice: l’ho sempre stimato e so che adesso ha la possibilità di trasmettere una personalità forte al suo gruppo. Gli serve di trovare la continuità. E comunque non dimentichiamo che vincere a Napoli è molto più difficile che vincere a Milano o a Torino: è una questione di storia, di humus sociale. Ora c’è entusiasmo, ma che cosa succederà quando sorgerà qualche problema? Come reagirà il pubblico? Io non so rispondere. Però so che Spalletti, oltre ad allenare i giocatori, dovrà allenare anche l’ambiente”.
Com’è nella sua natura, questo antico signore che ha appeso la tuta da allenatore al chiodo per sopravvenuto stress, s’interroga sulle reazioni del pubblico partenopeo appena arriveranno i momenti bui per il Napoli di Spalletti: per questione di humus sociale, spiega l’antico signore soprannominato “il profeta di Fusignano”, a Napoli è più difficile che vincere a Milano o Torino. Subito gli si potrebbe obiettare che il Torino non vince mai; gli si potrebbe obiettare che l’Inter è tornata alla vittoria dopo 11 anni di battaglie che hanno portato molto in basso la classifica Ranking ora al 24° posto, e anche il Milan vede l’ultimo scudetto lontano 10 anni e una classifica ranking che lo pone al 38° posto . Il Napoli, viceversa deve ricordare Maradona per una foto scudetto, pur se tutti ritengono che lo scippo, appena qualche anno fa, sia stato perpetrato in diretta sotto lo sguardo attento del signor Orsato. Inezie, come inezie lo scippo della Supercoppa ad opera del signor Mazzoleni. E l’humus sociale ha reagito applaudendo quella squadra azzurra: l’humus sociale juventino, interista o milanista probabilmente avrebbe fatto una rivoluzione perché certi arbitri hanno un bidone della spazzatura sul cuore e, se sono in Italia vanno puniti.
Il 20 settembre scorso, la Juventus ancora non aveva vinto la prima partita e già si sfogliavano le margherite per trovare il successore. “ Ci fosse ancora Pirlo seduto sulla panchina bianconera oggi sicuramente se ne chiederebbe l’esonero a furor di popolo – si leggeva -.” Nientemento “furor di popolo”, questo è il giusto humus sociale di cui parla l’antico signore? E’ questione di storia, appunto, come ben sapeva Camillo Benso.
E torna alla mente Totò: “Ma mi faccia il piacere”.