E’ la volta di Sam Beukema, in conferenza stampa dal palco del Teatro Comunale di Dimaro, presentarsi ai suoi tifosi, ma prima di iniziare il responsabile della comunicazione Lombardo ha voluto rendere omaggio ai tre operai morti tragicamente sul lavoro: “Prima di cominciare voglio dire che per la tragedia che c’è stata a Napoli, con tre persone che sono uscite per lavorare e non torneranno a casa, chiederemo il lutto al braccio ed il minuto di silenzio. Lo faremo anche per i quasi 400 lavoratori che sono morti sul lavoro in Italia”.
Cosa pensi di aggiungere alla miglior difesa del campionato?
“Proverò a dare… vabbè l’anno scorso il Napoli ha fatto una stagione incredibile quindi sono già molto contento di essere qui, con i campioni d’Italia. So che avremo tante partite e spero di aiutare la squadra, essere sempre disponibile, ho esperienza anche in Champions e posso aggiungere questo alla squadra ma abbiamo tanti elementi fortissimi e penso potremo fare molto bene”.
Fu Krol il primo olandese straniero che ti ha elogiato. “E’ un onore essere dopo di lui qui, Krol non lo conoscevo così bene prima di arrivare qui, ma anche la mia famiglia mi ha detto che è stato un grande giocatore non solo per il Napoli ma anche per la Nazionale ed è un onore giocare qui”.
Come procede l’inserimento?
“E’ un bel gruppo, conoscevo alcuni ragazzi, come Gilmour che ho incontrato in vacanza, è stato subito bello, è un bel gruppo, c’è una bella atmosfera e sono contentissimo di essere qui con loro. Non vedo l’ora di iniziare le nostre sfide”.
Napoli può farti arrivare in nazionale?
“Sì, è un obiettivo personale per me andare in Nazionale, una delle ragioni per cui sono quì. Napoli è una grande squadra, gioca in Champions, lotta per lo Scudetto e spero di andare in Nazionale, è un obiettivo ed un sogno”.
I primi giorni di lavoro con Conte? Hai sentito anche Ndoye? “Sì, sono abituato al calcio di Italiano, anche uomo su uomo è intenso, ma con Conte già abbiamo iniziato molto bene, duramente, questo farà la differenza e si è visto già l’anno scorso. Mi piace lavorare duro, qualche volta però è pesante (ride, ndr). Sì, ho sentito Ndoye, è uno dei miei migliori amici, come Ferguson, lo chiamo quasi ogni giorno dopo gli allenamenti. Lui sta bene (ride, ndr)”.
Cosa ti ha colpito di più del Napoli che ha vinto lo Scudetto?
“Non mi ha sorpreso, alla seconda partita l’abbiamo affrontato a Bologna, perdemmo 3-0 e conoscevamo il valore, era già forte, non mi ha sorpreso la vittoria dello Scudetto. Quella squadra ha dimostrato in ogni partita la loro voglia, mi ha colpito la disciplina, ogni settimana ha fatto la differenza”.
C’è un difensore che hai come modello?
“Ora secondo me uno dei migliori è Van Dijk, fortissimo, moderno, un esempio, ma ce ne sono tanti, anche qui a Napoli abbiamo difensori forti e non vedo l’ora di iniziare con loro”.
Quali sono i punti di forza dei tuoi compagni in attacco?
“Giocavo contro di loro l’anno scorso, contro Lorenzo ad Udine, Romelu a Napoli, sono forti fisicamente ma anche sugli esterni abbiamo tanta qualità, abbiamo un bell’attacco e speriamo di fare tanti gol insieme”.
Quanto ti è servito iniziare da numero 10?
“Sì, ho iniziato da trequartista, ma poi quando sono diventato più alto sono passato più dietro, prima play e poi ancora più alto sono passato indietro. Giocare in mezzo al campo ti aiuta poi a fare il difensore”.
Qual è stato l’impatto con i metodi di Conte?
“Col mister ho parlato già un po’, ma sempre tatticamente per capire cosa mi attende nel gioco, ora ho capito quasi tutto sul tipo di gioco, ma è bello giocare avendo un mister così”.
Ti è sempre piaciuto giocare con tanto spazio alle spalle, hai preso un solo giallo, è più facile in anticipo?
“Giocando così è un rischio, ma se sai bene come giocare in questo modo diventa meno rischioso, perciò ho preso un solo giallo in campionato italiano, sono abituato a giocare così e mi piace anche essere aggressivo in anticipo, difendendo in avanti”.
L’anno scorso salivi spesso sulla linea di centrocampo, te lo chiede anche Conte?
“L’anno scorso ho fatto anche questo, ho pressato anche il portiere forse con la Lazio (ride, ndr), abbiamo parlato col mister prima dell’Arezzo e ci siamo detti che volevamo fare così, aggressivi, uomo su uomo, ma se non è il momento non lo facciamo ed aspettiamo il momento giusto per pressare”.
Volevi salire su un treno importante: il Napoli è il treno giusto?
“Quando mi hanno chiamato, ho pensato subito ‘i campioni d’Italia mi hanno chiamato, non è difficile…’, è una società con grande storia, grande tifo, passionale, questo mi piace molto”.
Quali aspetti gli del tuo gioco e le tue caratteristiche migliori?
“Penso da quando sono arrivato in Italia che sono migliorato molto sull’uomo, in Olanda non si gioca così aggressivi in difesa, mi sono migliorato molto. Spero di aggiungere alla squadra la mia esperienza in Champions e di fare il mio gioco da dietro, è il mio punto di forza iniziare bene da dietro”.
Risalta le tue caratteristiche più Motta o Italiano?
“Tutte e due, alcune volte mi piace giocare più diretto col lancio lungo, ma dipende dalla gara, altre volte contro un blocco basso serve pazienza e serve tutto per fare bene”.
Vi sentite ogni giorno tu e Ndoye: gli dai anche il consiglio divenire a Napoli?
“Cosa dici tu al tuo miglior amico? (ride, ndr). Parliamo di tutto, della vita, non nello specifico del Napoli. E’ un mio amico, vorrei sempre giocare con miei amici, ma non so cosa farà e spero farà ciò che vorrà”.