Contropiede Azzurro

Sbollita la rabbia e la delusione, bisogna ancora crederci per restare tra le prime tre

Più dell’amara sconfitta potrebbe la depressione averla vinta, pur se una boccata d’ossigeno è arrivata dal pareggio di Torino- Milan.  Contro la Fiorentina è mancata ancora una volta la zampata feroce che avrebbe proiettato il Napoli lassù. Sogni infranti? Forse sì, ma c’è da crederci fino in fondo per non perdere la bellissima storia fin qui scritta e soprattutto dopo aver ritrovato i tifosi nuovamente accanto alla squadra. Ora, più di prima, occorre restare in equilibrio di “umori” perché non si oscuri quanto di importante ha fatto questa squadra in 31 partite.

Ai giocatori come al pubblico occorre ora il tempo necessario per sbollire la rabbia e la delusione che si sono accumulati in 60 minuti o poco più. Contro l’Atalanta il Napoli ha “ballato” i primi  13 minuti rischiando due volte d’essere trafitto; contro la Fiorentina è sceso in campo un Napoli sicuro di sé, padrone del campo che faceva il viso truce con molta disinvoltura sprecando con Insigne e Fabian le occasioni che passano una volta sola in una partita.  Al 29°infatti  il gol del vantaggio viola ha spezzato il discorso (e i sogni)  e il Napoli ha sentito che doveva vincere. Così ha iniziato a forzare delle verticalizzazioni che l’uomo semplice traduce in “votta ‘a palla annanza”. Così Osimhen è diventato il cecchino da cogliere perché gioca la palla lunga.

E’ stata comunque una battaglia molto intensa e all’inizio del secondo tempo, con i cambi di Spalletti, il Napoli avrebbe potuto ribaltare dopo il pareggio di Mertens su assist di Osimhen che ha beffato Terracciano. Era in quel momento che il Napoli avrebbe dovuto cavalcare la tigre ferita che aveva perso sicurezza a centrocampo, ma Italiano con l’innesto di Ikonè l’ha ribaltata e poi ancora con Cabral con la mazzata finale.  Tramortito, il Napoli ha infine trovato all’83° il 2-3 con un bellissimo gol di Osimhen che non è bastato a evitare la sconfitta.

Di letture negative della partita ce ne saranno tantissime nei prossimi giorni, in particolare si dovrà capire perché in troppi  non hanno offerto la qualità delle proprie giocate come Zielinski e Fabian; ma anche il comandante Koulibaly sembra meno reattivo del solito dal rientro delle qualificazioni ai mondiali. Bravo Zanoli che, come per tutti gli esordienti, doveva confermare la prima: non è stato brillante come contro l’Atalanta, ha qualche colpa sul gol subito, ma ha saputo mantenere la fascia  e avanzare quando poteva. Sotto tono Osimhen che, quando non tutto va come dovrebbe, allunga la squadra che cerca di servirlo togliendo armonia al gioco.

Tuttavia Koulibaly, ha detto: “Dobbiamo crederci” , e in questa frase c’è la voglia di non mollare perché un primo, secondo o terzo posto potrà essere assicurato soltanto dalla certezza di “sarò con te e tu non devi mollare”