Scade il contratto, che cosa succede?

Torna il campionato e si potrà ritornare a tifare per la squadra del cuore, ma una ennesima nube si sta aggirando sul calcio. Si rischia una situazione abbastanza complicata per quei giocatori che hanno il contratto in scadenza il 30 giugno, perché dopo questa data questi giocatori potrebbero scegliere di non scendere più in campo per la squadra attuale e addirittura trasferirsi già nella nuova squadra, seppur non potendo giocare.

Circa 162 giocatori sono in questa condizione e alcuni casi riguardano anche il Napoli, infatti, il contratto di Josè Maria Callejon scadrà a fine giugno così che lo spagnolo, dal primo di luglio potrebbe per sua scelta decidere di non giocare. A questo proposito José Callejon e il Napoli sono a lavoro per risolvere la questione rinnovo di contratto. Come riportato da ‘Il Mattino’, lo spagnolo non è in procinto di firmare per alcun club e, dall’entourage, ancora non si esclude la permanenza per un altro anno in azzurro: decisiva risulterà la volontà di De Laurentiis. Dunque si parla di accordi tra giocatore e società perchè, in assenza, tutto può accadere.

Anche i neo azzurri Petagna (Spal) e Rrhamani (Verona), acquistati a gennaio e arruolabili da luglio potrebbero optare di venire subito ai piedi del Vesuvio a campionato in corso, cosa che però  sarà difficile, anzi impossibile perché la Spal è in piena corsa per la salvezza e il Verona lotta per un inaspettato posto in Europa League. A porre questo problema è stato Beppe Galli, presidente dell’Assoagenti, intervenuto a ‘Radio Punto Nuovo’:

“La Federazione dovrebbe intervenire sul prolungamento dei contratti, ma finora solo parole. Copertura assicurativa? Ogni giocatore ha una sua polizza personale, quindi si gestisce con il proprio assicuratore. Ogni agente parlerà col proprio assicuratore per prolungare o fare polizza aggiuntiva”. Al grido d’allarme di Galli, gli agenti dei calciatori sperano che la Figc intervenga nel modo più tempestivo possibile, in questo momento particolare che viviamo, il mondo del calcio spera di non aver a che fare con una “vertenza sindacale”.

Salvatore Colella

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