L’incubo che più o meno inconsciamente ha accompagnato la stagione di ogni tifoso del Milan si sta concretizzando a poche giornate dalla fine, dopo aver disputato un campionato, dopotutto, eccezionale (senza considerare poi il finale della stagione precedente).
Con 7 punti nelle ultime 5 partite, di cui le ultime 2 perse contro Sassuolo nella penultima e Lazio ieri sera, è difficile puntare al primo posto di un campionato che ormai soltanto l’Inter può perdere. Tuttavia, benchè quella posizione di classifica fosse insperata soltanto un anno fa, uno scivolone così pesante dal secondo al quinto posto è difficile da digerire per chiunque. Trascinato a forza dal sogno alla realtà, Pioli si trova a 66 punti a pari merito con Juventus e Napoli, mentre l’Atalanta è seconda in solitaria a 68. E non deve guardare solo davanti l’allenatore del Milan, perché una Lazio galvanizzata dalla decima vittoria di fila in casa si trova a 61 punti e con una partita da recuperare.
I rossoneri hanno affrontato il match senza Ibra e Romagnoli, ma in compenso con un Theo Hernandez in più e con Mandzukic a guidare l’attacco. Per la Lazio invece l’unica novità rispetto alla partita precedente con il Napoli è la presenza di Lulic al posto di Fares dal primo minuto.
La sfida dell’Olimpico inizia con un affondo del Milan nei primi secondi, dopodichè è dominio biancoceleste. Passano due minuti, infatti, ed un pasticcio tra Bennacer e Tomori agevola il gol del vantaggio di Correa, ieri sera in grande spolvero. La Lazio attacca forte e il Milan fa molta fatica a difendersi (basti pensare che nelle ultime 7 partite ha sempre preso almeno un gol, dato peggiore dall’inizio della gestione Pioli), ma comunque cresce nelle battute finali dei primi 45 minuti. Ad inizio ripresa, però, Correa morde ancora, complice ancora una volta un Tomori troppo tenero nelle retrovie. I rossoneri devo ringraziare Donnarumma se il risultato resta sul 2-0 almeno fino al terzo gol di Immobile, che tra l’altro aveva già preso un palo in precedenza su pallonetto.
Il Milan ha ancora alcune carte da giocare comunque. Devono infatti ancora arrivare le sfide decisive con Atalanta e Juventus, che potranno cambiare completamente il volto alla zona alta della classifica.