Era il 2008 quando Bebe Vio viene ricoverata presso la terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova con diagnosi di meningite fulminante da meningococco di gruppo C. Una forma di meningite particolarmente aggressiva che a causa di necrosi ed infezioni diffuse, portarono i medici a decidere di amputarle gambe (sotto le ginocchia) e avambracci. E detta così sembra una storia triste e sfortunata. Ma Bebe è una che prende a morsi la vita e, lungi dall’abbattersi, in questo libro scopriamo il ritratto di una ragazza che non si arrende mai, qualunque cosa desideri fare.
“Boh, comunque la mia vita è davvero un po’ un casino, ma un bel casino. Nel senso che faccio un sacco di cose: la mia vita è una figata!” afferma spesso. E chiunque la incontri rimane incantato dalla sua energia positiva. Innanzitutto, è da sempre consapevole che bisogna trovarsi un sogno da perseguire con la massima passione e, per esempio, lei ha iniziato a cinque anni a desiderare di andare alle Olimpiadi; che è fondamentale il lavoro di squadra, perché “da solo non sei nessuno”; che anche la paura è un’emozione normalissima, basta sapere come prenderla. E alle olimpiadi, poi, questa caparbia ragazza ci è arrivata eccome, nonostante il destino.
Leggendo gli spassosissimi racconti di questo libro, si scopre che Bebe affronta ogni ostacolo con strumenti che tutti possiamo utilizzare: l’ironia, la capacità di rimanere “scialli”, il saper fare tesoro delle critiche. Spontaneo e frizzante, proprio come la sua autrice, “Se sembra impossibile allora si può fare” è una lettura che può confortare davvero tutti, insomma, un libro che può rappresentare fonte di ispirazione per tutte le fasce d’età, dai giovanissimi agli adulti. In altre parole, da non perdere,