Si può cominciare dallo Stadio Diego Armando Maradona: e la storia continua
Non c’è da fare calcoli: il Napoli deve scendere in campo convinto di non avere alcun paracadute: perché talvolta non si aprono. Non è nel suo stile ed è pericoloso giochicchiare per un pareggio che stanca la testa molto più delle gambe. A domenica si penserà poi: questa sera è importante superare il primo obiettivo della stagione che assicura maggiore autostima e maggiori incassi in un periodo di magra. Arriverà a Napoli una squadra velenosa che non potrà contare su David Silva e Oyarzabal e, quindi, tenterà con l’aggressività di sopperire all’assenza dei due campioni. Ma quel che più conta, ciò che piega le ginocchia è la prima volta l’ingresso allo Stadio Diego Armando Maradona che una targa ricorda: “ Al più grande calciatore di tutti i tempi che con il suo immenso talento e la sua magia ha onorato per 7 anni la maglia del Napoli, regalandole i due scudetti e altre coppe prestigiose e ricevendo in cambio dalla città amore eterno”. Un’emozione ed una responsabilità per Gattuso e per ogni giocatore che veste la maglia azzura; ma anche per Imanol Alguacil, una serata particolare: “E’ una motivazione in più per loro; per noi anche però perché è un onore inaugurarlo. L’obiettivo però è vincere, ma questo darà motivazioni in più a tutti e rendere onore a Diego”.
E allora si può cominciare: la giustizia sportiva non potrà condannare Lorenzo Insigne che segna con un piede ‘in prestito’.




Comments (0)