Contropiede Azzurro

Signore e Signori va ora in onda il teatrino calcistico italiano (cosa accade se chi di dovere non governa i processi)

Quello che serviva era il buonsenso da parte della Lega Calcio. Invece, solo carte bollate, tribunali e chi più ne ha più ne metta solo per mandare avanti un braccio di ferro ridicolo, dove il calcio nostrano si mette a fare braccio di ferro contro lo Stato. Facciamo un passo indietro e arriviamo ai 22 positivi del Genoa. È evidente che quel protocollo risulta fallace laddove si verifichi un caso straordinario. Perché lasciar partire il Genoa con il trend dei positivi crescente poteva (non necessariamente, ma si è verificato) creare un grosso rischio per la squadra avversaria. Che è quello che poi si è verificato, visto il “focolaio” rossoblu. A quel punto, oltre a rimandare la partita del Genoa, logica avrebbe voluto il posticipo anche per il Napoli che, giorno dopo giorno, ha visto il trend dei suoi positivi crescere.

Il tweet della Lega pubblicato sui social a pochi minuti dall’orario di inizio del match

E invece? Invece siamo alle prese con la repubblica delle banane, perché gli interessi in ballo sono tanti e, si sa, neanche l’ASL può impedire che la giostra del pallone si fermi. E quella giostra gira tutta intorno ad un unico solo perno. Perché si può starne certi che se al posto della squadra campione d’Italia ci fosse stato qualcun altro, il problema non si sarebbe neanche posto. La verità sta tutta nella diretta televisiva, nei diritti TV, negli sponsor e negli interessi di una squadra che non naviga proprio in buone acque, hai voglia di comprare e vendere atleti di media caratura, pagandoli o piazzandoli come fossero Maradona. E, difatti, lo spettacolo meschino con l’aggiornamento dei social da parte della società bianconera come se nulla fosse, assieme alla farsa portata avanti ieri sera dalla stessa Lega Serie A che, svestendo le vesti formali, come un leone da tastiera da quattro soldi, si univa al gioco bianconero mandando online notizie sul non incontro poco prima della partita, ha restituito al mondo il ritratto di un teatrino ridicolo e pietoso. Nessuno ha da ridire sul fatto che la Juventus dovesse presentarsi e attendere i canonici 45 minuti, ma è opinabile uno show montato ad arte per poter trasmettere la diretta, per avere spettatori, per creare la suspense. È esecrabile lo spettacolo andato in onda dall’Allianz Stadium, con tanto di spettatori a perculare verso le telecamere e un tranquillissimo Agnelli a ribadire, con un controsenso, che loro rispettano le regole e che se l’ASL Torino avesse imposto di non partire, invece, sarebbero partiti lo stesso.

Insomma, non è la Juventus  l’unico problema ma l’impalpabilità della Lega Calcio. Quella Lega che dovrebbe tutelare in modo imparziale  tutte le squadre di serie A e che, però, non ha voluto prendersi la responsabilità di rimandare la partita. E mentre la Figc, Lega Serie A, Juventus e Giudice Sportivo giungevano per tempo due differenti comunicazioni in cui il Napoli allegava i documenti dell’ASL col diniego alla partenza, dopo riunioni e contro riunioni la stessa, pur di non decidere, addirittura autorizzava l’incontro in nome di un protocollo che veniva eretto, nel frattempo, all’apice nella gerarchia delle fonti.