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Sky, finita l’éra del monopolio, ma quale futuro?

Si avvicina l’asta del triennio 2021/24 per i diritti Tv della Serie A e la grande novità l’ha firmata il Consiglio di Stato decidendo che i diritti sono liberi :  a Sky è vietato l’acquisto di nuove esclusive online. Significa che in futuro anche comprando  tutte le partite, queste potranno comunque essere trasmesse da qualcun altro su internet.

La fine della dittatura Sky la si avverte osservando il nuovo piano industriale orientato alla telefonia in un momento in cui il caos più totale avvolge tutti i diretti interessati.  L’aria di crisi in casa Sky già si avvertiva prima dello stop ai vari campionati, ma sono stati proprio questi ultimi tre anni a decidere che molto poteva cambiare. Se il tifoso in possesso del “pezzotto” è stato pizzicato e giustamente condannato per aver frodato Sky, sarebbe stato giusto che anche l’abbonato fosse risarcito per essere stato costretto a un doppio abbonamento pur di vedere tutte le partite com’era nel contratto stipulato.

Il lungo stop al campionato ha fatto il resto ed ora, alla vigilia dell’asta del nuovo triennio tutto è in alto mare. Su “Il Fatto Quotidiano”, si legge : “Al momento il bando di gara, pur essendo più o meno pronto, è completamente fermo. Per una semplice ragione: se fosse pubblicato oggi Sky, che resta il principale player sul mercato, non potrebbe partecipare. La pay-tv (non Dazn e Img, che invece hanno firmato l’accordo per il piano di rientro: pagheranno tutto entro fine luglio) è infatti attualmente in causa con la Serie A per l’ultima tranche non saldata durante l’epidemia, e chi ha contenziosi aperti è escluso dalla gara.”

Il vero problema però non sembrano le beghe legali, ma il mercato, che è cambiato con Mediaset  uscita dai giochi e adesso anche Sky  che volge lo sguardo altrove non potendo più contare   sul monopolio delle pay-tv.

Che cosa accadrà ora? Innanzitutto si dovrà capire le proposte della società britannica ( CVC) pronta a un esborso cash e quella di Amazon, già sbarcata in Inghilterra.

La Lega studia, approfondisce e comincia a balenare anche l’idea di prolungare di un anno il contratto: ma, per tale ipotesi, occorre il placet del Governo che potrebbe sedersi al tavolo delle trattative per rivedere – come piace al Ministro Spadafora – i diritti Tv , con quell’idea delle partite in chiaro.  Settembre è domani ma le trattative lo ignorano.

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