
Spadafora: “Ora basta. Quando riapriranno gli stadi, il tifo violento non avrà più spazio”
“Condanno fermamente e senza appello gli scontri al Circo Massimo, animati da Forza Nuova ed alcune frange estremiste dei gruppi ultras. Alla riapertura il tifo violento non avrà alcuno spazio”. Il ministro per lo sport e per le politiche giovanili, Vincenzo Spadafora, è molto netto nel commentare la manifestazione di gruppi estremisti di destra ieri a Roma.
“Devastare città, aggredire giornalisti e forze dell’ordine, lanciare insulti e minacce antisemite è quanto di più lontano possa esserci dai valori dello sport e dalla passione calcistica. Non basta però la condanna: le formazioni neofasciste nel Paese vanno sciolte, le sedi come Casa Pound liberate e restituite alla cittadinanza. Sono certo che il Questore saprà indicare le sanzioni più dure per chi si è reso protagonista di questa barbarie. Aggiungo che il tifo violento non avrà nessuno spazio alla riapertura, speriamo presto, degli stadi del nostro Paese: sono già allo studio strumenti avanzati e sanzioni ancor più severe. Ieri abbiamo avuto anche un’altra conferma: le persone che propagano odio e violenza sono talmente accecate e scarsamente intelligenti che finiscono anche per picchiarsi tra loro” conclude Spadafora.
Il tifo e la violenza negli stadi, o per motivi di rivalità tra varie tifoserie italiane, oppure tra tifoserie e forze dell’ordine è sempre stato un problema che affligge L’Italia, sportiva e non, da tantissimi anni. Citiamo per dovere di cronaca alcuni dei casi più gravi e recenti di violenza dentro o nei pressi degli impianti sportivi, come la morte dell’Ispettore Capo Filippo Raciti, morto a Catania il 2 febbraio 2007, due ore dopo il termine del derby tra Catania e Palermo, a seguito di un trauma epatico causato dall’impatto di un corpo contundente non individuato.
Oppure la morte del tifoso della Lazio Gabriele Sandri, che avvenne l’11 novembre 2007 a seguito di un intervento di una pattuglia della polizia per sedare degli scontri tra tifoserie rivali in un’area di sosta sull’autostrada A1; Oppure della morte di Vincenzo Paparelli, 33enne tifoso della Lazio, morto il 28 ottobre 1979 allo stadio Olimpico, dopo essere stato colpito da un razzo, poco prima del derby Roma-Lazio. O ancora la morte del tifoso del Genoa Vincenzo Spagnolo, morto il 29 Gennaio 1995 poco prima della sfida tra Genoa e Milan a Marassi. O la tragica morte del tifoso del Napoli Ciro Esposito, avvenuta il 3 Maggio 2014 poco prima della finale di coppa Italia contro la Fiorentina, giocata a Roma.
Francesco Ferrara
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