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Spagna e Italia sperano di riaprire gli stadi ai tifosi

Da due settimane appena i vertici del calcio italiano hanno ottenuto dal ministro Spadafora il via libera per la ripresa del campionato, ma ancor prima del fischio d’inizio, si parla di riempire gli stadi almeno parzialmente. E così anche nelle altre Federazioni: nelle ultime ore il presidente della Liga Javier Tebas ha chiesto di discutere con il governo spagnolo se, iniziato il campionato,  vi siano le condizioni anche di aprire gli stadi ai tifosi: “Vedremo tra due settimane e ci sederemo di nuovo con il governo e capiremo quando saremo in grado di riportare il pubblico negli stadi. Ovviamente non sarà l’intero stadio e ci saranno misure precauzionali speciali».

«Se alla fine della stagione avremo anche il 10% o il 15% dello stadio pieno – ha aggiunto –, in tal caso ne saremo molto contenti perché è un segno che stiamo tornando a una qualche forma di normalità». In ogni caso, «festeggeremo quando finiremo effettivamente le competizioni, sia la prima che la seconda divisione. Questa crisi non è ancora finita». E a proposito dello stato di salute delle società, – informa Calcio e Finanza – Tebas ha spiegato di pensare «che il 90% dei club non avrà problemi finanziari per la prossima stagione. Sull’altro 10%, non credo davvero che ci sia un club che avrà problemi. Forse ritarderanno alcuni pagamenti, ma non credo che siano in pericolo».

E sull’argomento è tornato ancora anche il Presidente della Figc Gravina durante l’intervista concessa a MaratonaSport, annunciando una novità:” Abbiamo chiesto di poter rientrare nell’ambito del mondo dello spettacolo che prevede il pubblico. Ipotizzare un numero di persone con la massima garanzia in uno stadio da 60 mila persone non è possibile ora”.

Non vogliamo accelerare su questo tema, ci sono altre priorità ora. Dobbiamo far sì che si possa chiudere il campionato e contemporaneamente, se il virus ce lo permetterà, avere la possibilità di far partecipare i nostri spettatori. Sono i tifosi che promuovo l’effetto dell’entusiasmo. Per ora – ha continuato Gravina – godiamoci la ripartenza, sapendo che dobbiamo ancora limare qualche piccola restrizione imposta dal Cts . Ci sono ancora dei rischi, dobbiamo governarli in maniera corretta. Con la Coppa Italia   il calcio in Italia riparte in linea con quello che è avvenuto a livello europeo, ed è motivo di grande soddisfazione”.

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