Spalletti tra aziendalista e conservatore (della rosa): De Laurentiis osserva
Quarto giorno di questo breve ritiro a Dimaro che serve a Spalletti, ai giocatori e a De Laurentiis a rendere quadrato il cerchio. La conferenza stampa di Spalletti dopo il secondo giorno di Dimaro è stata ricca di spunti tecnici e di organizzazione: Spalletti deve “soppesare” la rosa senza i big, capire che cosa può ottenere dalle seconde linee e contemporaneamente tastare il polso di De Laurentiis che vuole la Champions ma con un bilancio che piange. Vengano in soccorso i proverbi che ben collaborano al modo di esporre di Spalletti, quando ha detto”Il Napoli deve tenere a posto i conti, è vero, ma per farlo occorre raggiungere anche la Champions”, guardando con occhio ammiccante proprio De Laurentiis, come dire “un colpo al cerchio e uno alla botte”, e sempre i proverbi in soccorso devono ricordare al Presidente l’altro proverbio “non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca” che in francese pare pure più calzante, “avoir le beurre et l’argent du beurre (avere il burro e i soldi del burro).
E allora De Laurentiis, uomo di grande intelligenza, se ha scelto Luciano Spalletti avrà valutato che ogni sua decisione “economica” – se riguarda i giocatori – deve essere presa in comunione con il tecnico. Ben poca cosa sembra la polemica ad arte sulle maglie “pezzotto” in attesa delle nuove. Su twitter Carlo Alvino ha precisato e liquidato la questione buona solo per iniziare il picconaggio, mentre andrebbe presa in considerazione la strada scelta dal presidente per tamponare l’emergenza economica con la strategia di maglie autoprodotte dal club e griffate Armani e anche la battaglia quotidiana con i vertici della politica e del calcio per riaprire gli stadi al 100 per cento “per chi ha il passaporto vaccinale, uno stimolo anche per gli ignorantoni che non si vaccinano”
Altra novità è la presenza fissa di De Laurentiis durante gli allenamenti, pienamente coinvolto nel lavoro in proiezione e partecipe di quel che condividono Giuntoli e Spalletti.
Spalletti vorrebbe partire dalla squadra che ha ammirato; De Laurentiis dice che tutti possono essere sul mercato. Qualcuno, anche se a fin di bene, mente e questo qualcuno è il presidente che cerca un modo per far digerire a tutti un taglio sugli ingaggi. E’ una politica condivisa da tutti i club d’Europa; è una necessità per guardare avanti senza troppi danni per raggiungere gli obiettivi negati da infortuni gestiti con imperizia e costati il tesoretto che manca.




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