L’ansia di vedere e prevedere il futuro del Napoli nella prossima estate può offuscare quel che potrà fare il Napoli in questi prossimi quattro mesi. Le sfide con Inter, Milan e Barcellona già sarebbero sufficienti a non pensare a giugno.
In tanti si aspettavano il colpo di mercato, ma per sostituire chi? Osimhen? Mertens?Fabian?Koulibaly?Lobotka? Nomi che sul mercato fanno gola a tutti e che nel prossimo mercato potrebbero anche salutare. Così oggi, non è da bocciare un mercato bloccato, terzo di fila, in attesa di un po’ di normalità che non tutte le squadre hanno interesse a ritrovare.
Sul perché una Juventus (e non solo) con deficit di bilancio tanto gravi abbia potuto fare un mercato stellare, da applausi, lo ha provato a spiegare Paolo Condò nel suo fondo su La Repubblica: “Se per esempio alcuni grandi club come Juventus (attraverso un aumento di capitale) e Inter (attraverso l’emissione di un bond) a sorpresa si sono tuffate sul mercato malgrado le note difficoltà è anche perché quel sistema di regole, denominato Financial Fair Play, è stato molto allentato dall’UEFA per fronteggiare i danni dati dalla pandemia. Siccome non sarà così per sempre, visto che in primavera verranno rese note le nuove regole, presumibilmente in vigore gradualmente da gennaio 2023, è un momento in cui molti si stanno muovendo in tutta Europa, perché questa e la prossima sessione estiva saranno le ultime prima di una nuova stretta”.
E al club di Aurelio De Laurentiis poco importa il fair play vecchio o nuovo che sia, portando avanti una programmazione di finanza reale e non creativa, fatta di bilancio tra entrate e uscite senza dipendere da debiti bancari.
E’ dura per i tifosi tale visione politica, tuttavia il Napoli non veleggia a metà classifica, né lotta per la retrocessione: Cristiano Giuntoli ha ormai un quadro chiaro della situazione qualora il Napoli raggiunga l’obiettivo minimo. Un piano a scacchi tra uscite e entrate che rispettino il monte ingaggio al ribasso. Per ora tocca ai tifosi dare il contributo riempendo il Maradona ma non con quel calore tanto tiepido degli ultimi tempi: occorre il tifoso che chieda a se stesso quel che chiede a chi indossa la maglia azzurra.