Due campionati a confronto, quello che si conclude domenica allo Stadio Picco e quello che si concluse al Maradona il 23 maggio del 2021. Come il Napoli arriverà in campo domenica, come arrivò lo scorso anno.
Il Napoli scese in campo alle 20,45 con il diktat della vittoria: alle spalle la ricorsa della Juve e quindi la necessità dei tre punti per accedere alla Champions League. Primo tempo che si chiude sullo 0-0 ma con un non-gioco che bloccava le gambe ed un Gattuso insolitamente taciturno anche verso Lozano. Dall’altro campo non arrivano buone notizie e il Napoli ha 45 minuti per segnare e centrare l’obiettivo.
Al 60° un tocco della Fortuna per Rrahmani, sempre misconosciuto da Gattuso che segna il primo gol in Serie A e porta (porterebbe ) il Napoli in Champions. Uno schiaffo morale all’allenatore che mai aveva creduto in lui. Ma il sogno (e il tesoretto) si vanifica al 69° quando Faraoni sfrutta un’indecisione della difesa azzurra e trova il diagonale vincente. Il Napoli, 5° in classifica, a 77 punti accede all’Europa League.
Quest’anno, l’Empoli , il 24 aprile, è stata la Verona del 23 maggio, spegnendo il sogno di lottare per lo scudetto che non sarebbe arrivato magari nell’ultima giornata. Due situazioni analoghe soltanto per la delusione provata ma profondamente diverse per il tipo di campionato del Napoli. Lo scorso anno il distacco dall’Inter fu di 14 punti e quest’anno, rispetto al Milan, potrebbe essere di 6 punti.
Un testa a testa che ha illuso e quindi deluso ma che va letto come indirizza Luciano Spalletti verso un progetto di costruzione del gioco, al netto di incidenti che hanno privato il Napoli fino a 9 titolari contemporaneamente da Natale a dopo Natale.
Spezia-Napoli senza timori e con lo sguardo già al futuro che dovrà però essere scritto con maggiore chiarezza sin dalla prima giornata di campionato rinnovando il contratto a tutti i giocatori che andranno a scadenza nel 2023.