
De Laurentiis ha costruito la stabilità economica
Giorgio Chiellini, ex capitano della Nazionale e della Juventus nonché attuale Director of Football Strategy del club torinese in un’intervista rilasciata a Tuttosport ha fatto il punto sulla situazione economica dei club che condiziona il mercato: “Poi girano pochi soldi, a tutti i livelli, A, B e C, ci sono problemi a vendere, perché nessuno può spendere. I problemi li ha la Juve come qualsiasi altro club, così alla fine si fa tutto gli ultimi 15 giorni di agosto. Chi ha i soldi compra in anticipo, gli altri all’ultimo giro, quello dei saldi».
L’argomento è stato così approfondito da Calcio e Finanza un articolo di Luciano Mondellini che titola: “ In Serie A il Napoli punta a consolidare il vantaggio rispetto alle altre rivali. Ma il confronto con le grandi d’Europa è impari per i club italiani.”
In poche parole – si legge su Calcio e Finanza – il dirigente bianconero ha dato un quadro quanto mai veritiero del mercato della Serie A che giunto ormai al giro di boa (è iniziato al primo luglio e terminerà il primo settembre) sarebbe praticamente al palo, se non fosse per il Napoli di Aurelio De Laurentiis. Analizzando le prime 10 operazioni in entrata effettuate da società italiane, considerando anche la finestra speciale di giugno per il Mondiale per Club, i numeri infatti sono quantomai chiari: nello specifico l’esborso complessivo di dieci operazioni è stato di 259,9 milioni di euro e di questa cifra il 35% è stato speso dal Napoli che tra Beukema, Lang e Lucca ha messo sul tavolo 91 milioni e può vantare tre delle quattro acquisizioni più care. E la leadership del club di De Laurentiis sarebbe stata ancora più evidente se Dan Ndoye avesse deciso di accettare la corte del club italiano (arrivato a offrire sino a 40 milioni) e non quella del Nottingham Forest che ha acquistato lo svizzero per 42 milioni più bonus. L’unico inserimento in questo dominio partenopeo è quello del rinnovo di Conceição da parte della Juventus, che si è trovata a trattare con il Porto partendo di fatto dalla clausola da 30 milioni stipulata lo scorso anno e che quindi, una volta che il club ha deciso di tenere il portoghese a Torino, ha imposto al Direttore generale bianconero Damien Comolli scarsi margini di manovra nella trattativa.
In questo quadro è palese che il dominio napoletano di questo inizio di mercato (nel cui computo non va certo scordato il colpo a zero Kevin De Bruyne e quello Vanjia Milinkovic–Savic per 21,5 milioni) scaturisce da una stabilità economica e patrimoniale che De Laurentiis ha saputo costruire a Napoli negli ultimi 20 anni.
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