Contropiede Azzurro

Suoniamo la carica con Ringhio Braveheart

Non tutti conoscono la storia di Gennaro Ivan Gattuso, detto Rino, da Corigliano Calabro.

Piccante come un peperoncino, Ringhio – per la sua estrema carica agonistica in campo – negli anni giocati all’estero con il Glasgow Rangers diventa addirittura Braveheart, cuore impavido, grazie al suo enorme spirito di sacrificio.  E leggenda narra che le urla del guerriero calabrese alla guida del Napoli, chiamato a smuovere con vigore i ragazzi di Castelvolturno dal torpore mentale e fisico in cui sono caduti gli eroi di una città intera, i primi giorni arrivassero addirittura fino al Villaggio Coppola. “Perché se il Leader calmo non li ha scossi, allora ne serve uno veramente incazzato” avrà pensato Aurelio De Laurentis.

Al termine della vittoria (sofferta) contro il Sassuolo Rino ha subito ammonito i suoi: “Non siamo ancora guariti, sappiamo di essere malati, era due mesi che non vincevamo in campionato. La strada è lunga, bisogna lavorare, questa è una squadra forte ma non si possono fare miracoli in 10 giorni”. In altre parole, bisogna pedalare con forza. E nessuno osi contraddirlo, Ringhio.

Altra caratteristica della cura Gattuso: ricompattare l’unità dello spogliatoio. L’edizione di oggi del Corriere dello Sport riporta: “Si comincia presto, colazione assieme, e si finisce poi tardi, quando s’avvicina il tramonto, dopo l’allenamento (che è mattutino), il pranzo e la riunione tecnica, che è una razione del codice-Gattuso, come prendersi il Napoli senza indugiare neanche un nano-secondo, pure perché sta per arrivare Conte, l’Inter, la prima della classe”. E ancora, Gattuso porta avanti l’allenamento con ritmo intenso “ossessivo, infarcito da qualche urla e poi da raccomandazioni a metà tra Ancelotti e Sarri: «Voglio che vi divertiate». Perché il problema è anche mentale, si sa, e Rino vuole proprio mettercela tutta per liberare le teste da quella zavorra che dal 19 ottobre blocca il Napoli al San Paolo, negandogli le gioie di una vittoria.

Curiosità: per quanto concerne la vita privata Rino è sposato con Monica Romano (sorella della giornalista Carla),  italo-scozzese, nata a Glasgow da padre di origini napoletane arrivato in Scozia da cameriere, che ha creato, poi, una catena di ristoranti. Hanno due figli, Gabriela, nata nel  2004, e Francesco, nato nel 2007.

Nel 2003 ha creato «Forza Ragazzi», una fondazione finalizzata a sostenere gli adolescenti meno fortunati della Calabria mentre  dal 25 giugno 2007 nella comunità calabrese di Oshawa, situata in Canada, si festeggia il Gattuso Day, una festa organizzata in onore di Rino che, proprio in quella data, ha ricevuto anche la cittadinanza onoraria.