Nel consiglio di Lega convocato d’urgenza ieri il clima è stato particolarmente caldo: una vera e propria partita a poker, scrive la Repubblica, in cui il presidente Dal Pino e l’ad De Siervo hanno messo sul tavolo il documento firmato congiuntamente dalla Lega, dalle altre leghe europee e dalla UEFA per condannare la nascita della SuperLega. E lì è stato smascherato il “bluff”: il presidente del Milan Paolo Scaroni ha manifestato la propria contrarietà in quanto “parte in causa”. Facendo così intendere come la società rossonera, con Juventus e Inter, facesse parte degli “scissionisti”.
A quel punto, racconta il quotidiano, Atalanta, Cagliari e Verona avrebbero chiesto l’espulsione da ogni competizione sotto la gestione FIFA-UEFA. La Juventus per il momento, col presidente Agnelli, ha detto di restare in Serie A e, fino alla SuperLega (idea di partenza nel 2022), vorrà giocare anche le competizioni europee.
E anche la della UEFA alla nascita della SuperLega non si fermerà al duro comunicato di ieri pomeriggio. Secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport, la confederazione guidata da Ceferin sarebbe infatti pronta a intentare una causa da 50 miliardi di euro nei confronti dei 12 club scissionisti, alla quale si aggiungerebbe ovviamente l’esclusione dai campionati.