
BOCCIATO IL RICORSO D’URGENZA DELLA SALERNITANA DAL TAR
La Salernitana per il momento resta in Serie C. Il Tribunale Amministrativo Regionale ha infatti bocciato il ricorso d’urgenza presentato dal club campano per le irregolarità riscontrate nello svolgimento dei playout del campionato cadetto. Il Tar non si è espresso sulla legittimità del dispositivo del Presidente della Lega di Serie B, ma ha riportato tale procedimento a rito ordinario. Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima Ter) – si legge nel dispositivo – “ha pronunciato la presente ordinanza sul ricorso numero di registro generale 7447 del 2025, proposto da U.S. Salernitana 1919 S.r.l. Unipersonale” contro Lega Nazionale professionisti Serie B nei confronti “Brescia Calcio S.p.A”.(non costituita in giudizio), “Frosinone Calcio S.r.l.”, “U. C. Sampdoria S.p.A e con l’intervento di ad adiuvandum: “Comune di Salerno”, per l’annullamento della decisione Prot. n. 620/2025, pubblicato in data 10 giugno 2025, con la quale è stato dichiarato inammissibile il ricorso proposto dalla Salernitana 1919 innanzi alla Sezione Ammissione ed Esclusione dalle Competizioni Professionistiche del Collegio di Garanzia dello Sport; del decreto di assegnazione alla Sez. I del Collegio di Garanzia dello Sport, Prot. n. 552/2025 del 21 maggio 2025, comunicato alla Salernitana in data 26 maggio 2025; del Regolamento di funzionamento del Collegio di Garanzia del CONI, laddove interpretato nel senso di individuare con elencazione tassativa gli atti impugnabili dinanzi alla Sezione Ammissione ed Esclusione dalle Competizioni Professionistiche, nonché per il consequenziale annullamento del comunicato ufficiale n. 211 del 18 maggio 2025, con cui il Presidente della Lega Nazionale Professionisti Serie B ha disposto il rinvio delle gare di playout “a data da destinarsi”per cui visti tutti gli atti della causa; visti gli atti di costituzione in giudizio della Lega Nazionale Professionisti Serie B, della Federazione Italiana Giuoco Calcio, del Frosinone Calcio S.r.l. e della U. C. Sampdoria S.p.A ; Considerato che, con ricorso notificato e depositato il 25 giugno 2025, la U.S. Salernitana 1919 s.r.l. ha impugnato dinanzi a questo Tar, invocando il rito speciale di cui all’art. 218 del d.l. n. 34 del 2020, sul presupposto che la controversia abbia ad oggetto i provvedimenti di ammissione ed esclusione dalle competizioni professionistiche o comunque incidenti sulla partecipazione a competizioni professionistiche; Considerato che la Salernitana ha chiesto a questo Tribunale di voler condannare la LNPB a consentire lo svolgimento del match di play-out come originariamente programmato o comunque a reintegrarla nell’organico del prossimo Campionato di Serie B, nonché a voler accertare e dichiarare l’inefficacia della gravata decisione del Collegio di Garanzia dello Sport; Considerato che le parti resistenti e le controinteressate, costituite in giudizio, hanno contestato la prospettazione di parte ricorrente nella parte in cui ha inquadrato il presente giudizio nell’ambito del rito speciale sportivo di cui al citato art. 218 del d.l. n. 34 del 2020; Considerato che, all’udienza pubblica dell’8 luglio 2025, previa discussione delle parti costituite anche sul profilo preliminare del rito da applicare alla controversia in esame, la causa è stata trattenuta in decisione; Ritenuto di poter condividere la prospettazione delle parti resistenti e delle controinteressate in ordine alla non riconducibilità del ricorso di che trattasi nel rito speciale sportivo di cui all’art. 218 del d.l. n. 34 del 2020, sulla base delle ragioni di seguito sinteticamente riportate:
– il comunicato ufficiale della LNPB n. 211 del 18 maggio 2025, con cui il Presidente della stessa LNPB ha disposto il rinvio delle gare di play-out “a data da destinarsi” non ha inciso in maniera diretta – ma semmai in maniera meramente indiretta – sulla partecipazione a competizioni professionistiche, non avendo lo stesso attribuito alcun titolo sportivo né disposto alcuna retrocessione nella categoria inferiore, né ordinato alcuna esclusione, nella misura in cui ha semplicemente disposto il rinvio delle gare di Play-Out del Campionato di causa, in programma il 19 e il 26 maggio 2025, “a data da destinarsi”, sul presupposto della tutela dell’equa competizione e per salvaguardare la regolarità del Campionato;
– il gravato provvedimento del Presidente della LNPB esula da quelli tassativamente elencati all’art. 2 dell’Allegato A del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del Collegio di Garanzia, adottato dal Consiglio Nazionale con delibera n. 1752 del 16 febbraio 2024 in attuazione dell’art.12 ter, secondo comma, dello Statuto del CONI, non rientrando detto atto tra quelli comunque incidenti sulla partecipazione a competizioni professionistiche e tale, quindi, da esulare – come ritenuto dal Collegio di Garanzia, Prima Sezione – dalla competenza della Sezione del Collegio di Garanzia sulle Controversie in tema di ammissione alle competizioni professionistiche;
– anche a non voler ritenere esaustivo l’elenco degli atti richiamati nel citato art. 2 dell’Allegato A del Regolamento di Organizzazione e Funzionamento del Collegio di Garanzia, la nozione di chiusura contenuta nell’art. 12-ter dello Statuto del CONI, non è comunque idonea a contenere il provvedimento della Lega di rinvio della data di disputa delle gare di play out in quanto, come rilevato in precedenza, tale decisione non ha provocato l’esclusione della ricorrente dalla partecipazione a quelle gare, bensì esattamente il contrario nel senso che è stata comunque preservata la sua partecipazione secondo il format della serie B approvato dalla FIGC;
– diversamente opinando, ogni decisione della Lega di individuazione di una data per lo svolgimento di una partita di campionato (sia che si tratta di un rinvio per i motivi più disparati o anche per altre ragioni) dovrebbe essere intesa come “incidente sulla partecipazione a competizioni professionistiche”, il che sarebbe, oltre che irragionevole, contraria alla ratio stessa che ispira la speciale previsione di cui all’art. 218 del DL n. 34/2020 che, invero, si riferisce a tutte quelle ipotesi che incidono sull’iscrizione stessa (recte: sulla partecipazione) delle società calcistiche ai campionati professionistici di riferimento e non alle singole partite disputate durante l’anno che, come evidenziato, solo in via indiretta (in ragione cioè dei risultati raggiunti “sul campo”), hanno poi effetti sulla “partecipazione a competizioni professionistiche ;
A questo punto si attende il giudizio di merito.
A cura dell’avv, Claudio Russo, esperto di diritto sportivo
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