Tutti contro la SuperLega dei ricchi…

Tutti contro la SuperLega dei ricchi…

La bufera è arrivata all’improvviso, quando nessuno se l’aspettava. Certo, del progetto SuperLega si parlava da tempo, ma in pochi credevano che potesse diventare realtà. Ecco il motivo dell’incredulità mostrata da parte delle varie componenti del calcio di fronte al “golpe” dei 12 club più indebitati d’Europa che, per avidità e interessi personali, hanno deciso che il gioco più bello al mondo dovrà essere solo dei più ricchi. La burocrazia elefantiaca del calcio ha impedito a chi di dovere di prendere le giuste contromisure ed ora è caos. Un caos dal quale sarà difficile venirne fuori.

La cosa è diventata in un batter d’occhi una faccenda internazionale, tant’è che molti politici europei hanno immediatamente espresso il proprio sdegno dinnanzi a una porcheria di siffatte dimensioni. Draghi, Macron, Johnson e il segretario del PD Letta hanno subito manifestato la loro totale contrarietà definendola “una scelta che va contro lo spirito dello sport in nome di pochi ricchi”. E ad essi, udite udite, si è aggiunto anche Salvini. Il leader della Lega, infatti, preoccupato forse che la parola LEGA a lui tanto cara e contenuta nel nome attribuito al succitato nefasto progetto possa essere infangata, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Da tifoso milanista, dovrei essere contento che la mia squadra possa partecipare ad una SuperLega europea, incassando un sacco di soldi, a prescindere da merito, impegno e risultati. Ma, da sportivo e da italiano, dico che il denaro non è tutto, e i milioni non sono sufficienti per azzerare simboli, storia, merito, cuore e passione. Il calcio e lo sport sono di tutti, non di pochi privilegiati. Mi piacciono le vittorie conquistate con il sudore sul campo, non quelle comprate coi milioni in Borsa”.

LEGGI ANCHE

Le reazioni del mondo del calcio a “Quella sporca dozzina” e alla SuperLega

Superlega: cosa accadrebbe se l’esclusione dei 12 club fosse immediata?