Contropiede Azzurro

La Uefa potrebbe decidere la sospensione di Israele

Secondo quanto riportato da The Times, la Uefa potrebbe decidere la sospensione di Israele dalle competizioni calcistiche europee in una sorte simile a quella della Russia esclusa nel 2022 dopo l’invasione dell’Ucraina. La prossima settimana si capirà se tutti i membri sono favorevoli all’esclusione dopo le conclusioni di una Commissione d’inchiesta delle Nazioni Unite che ha accusato Israele di genocidio a Gaza. Ad agosto in occasione di una partita tra il PSG e il Tottenham per la Supercoppa Europea, la UEFA aveva esposto uno striscione con la scritta Stop Killing Children, Stop Killing Civilians” e, sempre secondo The Times, alcuni club avrebbero chiesto di non affrontare squadre israeliane che poi significherebbe evitare di incontrare il Maccabi Tel Aviv, unica squadra rimasta in competizioni UEFA, che il 6 novembre dovrà affrontare l’Aston Villa in Europa League.

Più complesso il problema a livello di Nazionali e come scrive Calcio & Finanza un’eventuale sospensione da parte della UEFA metterebbe pressione anche sulla FIFA, chiamata a prendere posizione. Tuttavia, il presidente Gianni Infantino si trova in una situazione delicata, visti i rapporti molto stretti sia con l’ex presidente USA Donald Trump — la cui amministrazione si opporrebbe fermamente a un’esclusione di Israele in vista del Mondiale 2026 che si terrà proprio in Stati Uniti, Messico e Canada — sia con diversi Paesi arabi, come Arabia Saudita e Qatar.

Secondo The Times, anche se la FIFA non dovesse muoversi, un’eventuale sospensione decisa dalla UEFA renderebbe comunque impossibile a Israele qualificarsi per il prossimo Mondiale.

Intanto, la Commissione ONU per i Diritti Umani ha chiesto ufficialmente a FIFA e UEFA di sospendere Israele dalle competizioni internazionali, sottolineando che il provvedimento dovrebbe colpire lo Stato e non i singoli calciatori, che non devono essere penalizzati per decisioni governative.

Sul piano sportivo, Israele è attualmente terzo nel Gruppo I di qualificazione ai Mondiali, alle spalle di Norvegia e Italia. Proprio la Federcalcio norvegese ha annunciato che avrebbe devoluto gli incassi del prossimo match casalingo contro Israele, in programma l’11 ottobre a Oslo, agli aiuti umanitari per Gaza. Resta però forte il rischio che la partita non venga disputata.