
Un ennesimo errore da masochisti regala la vittoria alla Lazio
Il Napoli gioca bene, tiene il possesso del gioco e del pallone, colpisce ancora una volta un palo, ma adora farsi male da solo: un doppio errore di Ospina e di Di Lorenzo permette alla Lazio di vincere una partita immeritatamente per quanto visto fino all’84’. Quando finirà questa sfortuna, se di sfortuna si può ancora parlare? In un Napoli in cui capitan Insigne si fa in quattro fino all’ultimo, non è concepibile buttare ancora una volta tutto alle ortiche, per una partita che se il Napoli avesse vinto nessuno avrebbe potuto recriminare.
La formazione scelta da Rino Gattuso è la stessa che ha giocato contro l’Inter, con Di Lorenzo che fa coppia con Manolas; l’unica novità è Ospina, schierato tra i pali a causa di un infortunio in settimana di Meret. La Lazio incomincia la partita pressando alto e provando a mettere in difficoltà gli azzurri in fase di costruzione, ma il Napoli gestisce bene il pallone e elude la pressione biancoceleste. Le squadre sono molto corte, entrambe faticano a trovare spazi; è bravissimo Mario Rui al 12’ a leggere la triangolazione tra Caicedo e Immobile e a impedire che il tiro del campano finisca in porta. Ospina effettua una buona uscita su Milinkovic-Savic, e scontrandosi col serbo riceve un colpo alla testa; il portiere colombiano rimane a terra a lungo, ma nonostante Karnezis incominci il riscaldamento non si procede alla fine alla sostituzione. Il Napoli comincia sempre l’azione dai piedi di Ospina, e al 26’ rischia grosso quando Fabian sbaglia il controllo e si fa scippare il pallone al limite dell’area da Caicedo, ma fortunatamente lo spagnolo ritorna e riconquista il pallone. Al 28’ Insigne batte una punizione da posizione molto defilata, il suo tiro è un mezzo pallonetto che rischia di beffare Strakosha, reattivo a sua volta a mettere la palla in angolo. Allan al 33’ si mette in proprio, e dopo un bel sombrero su Lucas Leiva e una percussione centrale va al tiro, che esce però di molto fuori. Negli ultimi minuti a rendersi pericolosa è la squadra di Simone Inzaghi: sul tiro potente ma centrale di Milinkovic è bravo Ospina, ma un minuto dopo- su un rinvio sbagliato di Mario Rui – Immobile si ritrova la palla tra i piedi e va al tiro, e la sua conclusione schiacciata viene intercettata sulla linea da Di Lorenzo.
Nel secondo tempo a tenere il pallone è solo il Napoli; e al 67’ Zielinski entra in area di rigore e ha l’opportunità di calciare, ma come ormai accade spesso alla squadra azzurra la palla si stampa sul palo. Gattuso non effettua cambi; e al 76’ Insigne– venuto a giocare più tra le linee- semina il panico tra la difesa biancoceleste e prova con un colpo da biliardo a battere Strakosha, che però è bravo e reattivo a respingere. All’82’ arriva l’ennesima frittata: Ospina si intestardisce in un dribbling su Immobile al limite dell’area e gli regala il pallone; a porta vuota calcia l’attaccante della Lazio, Di Lorenzo arriva a salvare sulla linea ma tocca male il pallone e la sfera termina comunque in rete. Gattuso fa tre cambi in 7 minuti, entrano Llorente, Elmas e Lozano; ma a provarci fino all’ultimo è Insigne– vero capitano – che al 91’ impensierisce ancora Strakosha costretto ad una grande parata.
“Bisogna guardare avanti. La responsabilità del gol preso è mia, sono io a chiedere di passare sempre dal portiere. Ci può stare, sono cose che proviamo durante la settimana. L’errore ci sta. Ho visto una squadra che ha sofferto pochissimo, che inizia a fare ciò che chiedo. Abbiamo preso gol assurdi da quando sono qui, ma fa parte del gioco. Testa su e pedalare, sempre. Erano tanto che questi calciatori facevano un gioco diverso, per tanti anni hanno espresso il miglior calcio d’Italia. Ora ci serve un filotto di risultati. Dobbiamo essere una squadra pensante per come giochiamo e ora non lo siamo perché facciamo fatica”. – queste le parole di Gennaro Gattuso ai microfoni di Sky Sport.
Massimiliano Pucino
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