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“La porta della frontiera” di Federica Caporaso

Il libro di Federica Caporaso ha come protagonista principale Berta, una ragazza buona e diligente che si scontra con l’ossessione per il controllo che imperversa nella società in cui vive. L’ambientazione è in un’ipotetica civiltà del futuro, conservatrice e ultra religiosa, una società in cui tutti i cittadini subiscono il rigido controllo dal  governo – ma in alcuni casi anche dai familiari – grazie all’impianto sottocutaneo di un dispositivo chiamato “porta” attraverso cui si può accedere facilmente ai ricordi e ai pensieri personali di ognuno.

Ma Berta ha un tale desiderio di libertà che opterà per una scelta estrema: la chiusura chirurgica della porta per sempre, nonostante ciò comporti l’esclusione dalle università e dalle aziende pubbliche. Dovrà quindi accontentarsi di un lavoro poco gratificante in una cittadina grigia, lontano da casa. Ed è così che incontra un ragazzo che prima le fa perdere la testa e poi sparirà nel nulla. Riuscirà, dunque, Berta a ritrovare il suo amore e a dare un senso al mistero della coscienza umana?

Essere liberi è il tema fondamentale del libro. Berta, infatti, sperimenta l’ansia del controllo dedicato alle donne, evidenziando con la sua vita letteraria le difficoltà che nella vita reale le donne incontrano ogni giorno in una società ancora molto patriarcale, sia in ambito familiare che nelle istituzioni. Da leggere.

 

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