Un Napoli nervoso e sciupone, lontano parente di quello ammirato in campionato, si fa battere in casa dallo Spartak e complica i piani del passaggio del turno: al Maradona finisce 2-3. L’episodio decisivo avviene alla mezzora, quando un intervento scellerato di Mario Rui a centrocampo lascia gli azzurri in 10.
Eppure la serata era iniziata sotto i migliori auspici. Dopo solo 14 secondi, infatti, Elmas aveva portato in vantaggio il Napoli, ribattendo in rete su un’uscita disastrosa del portiere Maksimenko. Il Napoli gioca e sciupa, con Petagna che non approfitta della chance offerta da Spalletti. Dopo il rosso di Mario Rui, Politano rischia di provocare un rigore proprio al tramonto del primo tempo. Il VAR rivede la decisione, ma la paura resta addosso agli azzurri, che nella ripresa vengono tramortiti da uno Spartak venuto a Napoli a giocarsi le sue carte.
Dopo 10 minuti di pressing, il goal del pareggio arriva sugli sviluppi di calcio d’angolo. Dopo un paio di deviazioni, è Promes a siglare il pareggio. Il Napoli prova a ripartire ma con scarso successo, anche se gli innesti di Osimhen e Lozano portano tanta vivacità in attacco.
La doccia fredda arriva al minuto 80′, quando da una palla persa a centrocampo dal duo Anguissa–Fabian Ruiz ne nasce una ripartenza letale, con il giovane Ignatov che batte l’incolpevole Meret dal limite dell’area. Il Napoli si deprime, e nonostante l’espulsione del centrale Caufriez, i russi ne approfittano e siglano il terzo goal sempre con Promes, dopo una brutta uscita dalla difesa degli azzurri.
Gli ultimi minuti si accendono grazie al goal di Osimhen, imbeccato ottimamente da Di Lorenzo. Nel finale il Napoli tenta il tutto per tutto, ma non arrivano vere occasioni: finisce 2-3 al Maradona.
Brutte scene al fischio finale, con la panchina dello Spartak che provoca la reazione di Spalletti.
Una partita gestita male, che il Napoli avrebbe potuto e dovuto vincere: adesso la trasferta di Firenze di domenica deve segnare un cambio di passo dalla prima sconfitta in stagione.