Contropiede Azzurro

Una magia di Insigne e poi solo Napoli

Peccato che nelle aule della Giustizia Sportiva non si possano presentare i filmati delle gare sin qui disputate dal Napoli e della Juventus perché  risponderebbero da soli all’unica domanda: quale vantaggio avrebbe avuto il Napoli a non giocare la partita in programma il 4 ottobre allo Juventus Stadium. E più il Napoli vince e convince e più si pensa a quella data e ai venti punti in classifica (come quelli della Juventus)  che potrebbero essere 24. Le alchimie legali, le uniche riconosciute,  sono la negazione stessa dello sport che dovrebbe essere gestito con gli occhi dello sport.

Tant’è: ora c’è  da aspettare e magari alla vigilia della sosta invernale rivedere la classifica.  Intanto oggi il Napoli è nel gruppo di vetta e giovedì lotterà per raggiungere il primo obiettivo della qualificazione ai 16esimi di Europa League. In un campionato diverso da tutti gli altri, questo Napoli potrà stupire ancora tanto e la partita giocata a Crotone è un indizio non da poco. A Crotone anche l’inarrestabile corazzata di Sarri vinse male giocando male per 0-1.

Poteva essere una trappola e Insigne ne era consapevole: “Ci voleva. E’ importante”.  Ma è importante anche essere consapevoli che giocando ogni tre giorni, non si potrà assicurare la stessa intensità.  Una partita iniziata in sordina con il Crotone che ha tentato di affrontare il Napoli a viso aperto, un pò come fece il Genoa che ne beccò 6.

Mezz’ora prima di sbloccare la partita: ma ne valeva la pena se l’1-0  di Insigne è stata la ripetizione del gol maradoniano, possibile grazie ad una magia di Zielinski sempre più protagonista. Un po’ di attesa per poi assistere al secondo gol che affonda nel passato con Insigne che taglia per Callejon travestito da Lozano. Perché “i nuovi” stanno entrando nei meccanismi che si rinnovano sempre partendo da una base di certezze, e una delle certezze si chiama Diego, nato in Germania ma cresciuto in nome di Diego. Magistrale la sua partita premiata anche dal sigillo del gol.

Soddisfatto appariva anche Gattuso che ha riconosciuto ai suoi giocatori qualità tecniche che lui non possedeva: “Negli ultimi 5/6 anni il calcio è cambiato tanto. Ed io non voglio calciatori che somiglino a me. Voglio calciatori tecnici. Ma bisogna giocare di squadra. Se ci sono calciatori che mi somigliano non li faccio giocare perché io cerco un calcio diverso da allenatore, di palleggio e volto a creare la superiorità numerica. Io non ero capace di fare quello che chiedo io ai miei calciatori. Avrei fatto tanta panchina probabilmente. Ma questa sera mi è piaciuta la mentalità”.