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Uno studio rivela che la partita Liverpool-Atletico Madrid è costata la vita a 41 persone

Dopo mesi di sospetti sui danni sanitari causati dalle partite di calcio giocate nel mese di marzo, ora arriva la conferma della scienza. Infatti, il gruppo di ricerca Edge Health, direttamente collegato al servizio sanitario britannico, ha sancito che Liverpool-Atletico Madrid, gara valida per gli ottavi di ritorno di Champions League, giocata l’11 marzo, è stata una vera e propria bomba batteriologica ed avrebbe prodotto 41 morti.

La partita, insieme ad Atalanta-Valencia, da mesi è stata definita come uno dei momenti di maggiore diffusione del Coronavirus. Alla gara presenziarono ben 52mila spettatori, 3000 dei quali provenienti da Madrid. Stando alla ricerca, l’11 marzo, giorno della partita, il Covid aveva già infettato più di 600 mila persone in Spagna e circa 100 mila in Inghilterra.

Già mesi fa, i sindaci delle due città si erano espressi sul ruolo che quella partita avrebbe avuto nella proliferazione del virus. Il sindaco di Madrid, José Luis Martinez Almedia, ad aprile aveva affermato: “Quel match è stato un errore. Con il senno di poi, andava evitato”.

Invece, Steve Rotheram, sindaco dell’area metropolitana di Liverpool, aveva dichiarato: “Se le persone hanno contratto il Covid-19 come risultato diretto di un evento sportivo che non avrebbe dovuto aver luogo, sarebbe uno scandalo. Dopo quella partita è stato riscontrato un aumento dei contagi ed è giusto indagare. Dobbiamo capire se la presenza dei tifosi spagnoli abbia contribuito alla diffusione del virus”.

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