
Urbano Cairo: esposto alla Procura Federale sul caos tamponi Lazio
Il caso dei tamponi della Lazio si allarga. Nella giornata di ieri, come fa sapere Calcio e Finanza, Urbano Cairo, presidente del Torino avversario dei biancocelesti domenica scorsa, ha inviato alla Procura federale e per conoscenza alla FIGC un esposto, in base a «notizie di stampa», per possibili violazioni del protocollo della Lazio in occasione della partita.
Un esposto scattato a seguito dell’indagine aperta dal procuratore federale Chiné, che mira a verificare il rispetto delle disposizioni. Oggetto dell’inchiesta – scrive Repubblica – rischia di essere l’allenamento di martedì, quando Immobile (negativo sia venerdì che sabato) ha svolto la seduta con i compagni nonostante un test “debolmente positivo” effettuato il giorno prima.
Sarà la Procura a valutare se questa sia stata una violazione – per la Lazio non c’era pericolo di contagio – e quindi se deferire il club. Lotito è furioso, si dice pronto ad avviare azioni non solo contro il Synlab ma addirittura contro la UEFA.
Alla lunga, le divergenze tra laboratori rischiano di diventare un problema. Di unificarli si parla da giorni in Lega e una soluzione ci sarebbe: affidarne la competenza alla Federazione medico sportiva, unica società scientifica accreditata dal Ministero della Salute per la medicina dello sport.
E della questione ha parlato Gianni Nanni, responsabile del Cts per la FIGC intervenuto in un’intervista al Corriere dello Sport : “Un’autorità centrale sarebbe forse più equa per tutti,. “Come l’antidoping, una cosa del genere. Devi stare a quello che dice, che decide, e se poi c’è qualcosa che va a tuo sfavore puoi avere opportunità per difenderti”.
“Ma in generale che ci sia un’autorità che decida, verifichi e controlli. Va bene se questa autorità centrale è un garante per tutti. Dobbiamo essere certi che questa autorità centrale faccia bene le cose, i test, i prelievi del secreto, che tutto venga letto in maniera uniforme e corretta, che sia uguale per tutti”.
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