La cronaca dei fattacci in quel di Verona, dallo striscione horror, ai cori e alla testimonianza choc di chi ha vissuto quella giornata sullo stadio, non ha smorzato l’intima gioia di una vittoria dal sano sapore di vendetta. Una vittoria sul campo che dovrebbe zittire tutti, ma proprio tutti, dai babbuini che urlano buuu, quale unico linguaggio, ad un allenatore che lamenta un’espulsione, peraltro tardiva di un killer come Ceccarini. “ A un quarto d’ora dal termine”, riferisce Tudor, ignorando che la decisione arbitrale è avvenuta all’83°. Ma cominciano a diventare veramente troppi gli episodi su cui discutere e che potrebbero alla fine condizionare il campionato.
Il Napoli ha vinto contro il Verona in una polveriera dove, non il tifo, ma la paura la fanno da padrona da anni senza che si provveda seriamente a isolare i violenti o i delinquenti. Non lo si fa a Verona ma neanche a Milano, o Torino, Roma o Napoli. E si va avanti fingendo che tutto va bene sul campo, in TV e sulle tribune con i cori sempre più inneggianti odio.
Non va meglio in campo – su tutti i campi – dove decisioni o non decisioni come in Torino-Inter, spostano l’ago della bilancia quest’anno molto sensibile.
Così, Carlo Alvino lancia una provocazione: “Il gol di Mario Rui è regolarissimo”. E Umberto Chiariello nel corso della trasmissione ‘Campania Sport’ a Canale 21, dichiara:”Pare che il gol annullato a Mario Rui contro il Verona fosse regolare, ma purtroppo non possiamo affermarlo con certezza. Sapete perché? Perché non abbiamo a nostra disposizione dei replay per rivedere con attenzione l’azione. E’ successo anche contro il Milan, ma nessuno lo fa presente: c’era un rigore solare su Victor Osimhen, eppure la regia di quella partita indugiava sempre sul presunto fallo da rigore di Kalidou Kouliblay su Ismael Bennacer”.
“Tante volte ci lamentiamo di diversi comportamenti degli addetti al VAR, – ha proseguito Chiariello – ma qui il discorso è più ampio e molto grave: manca equità a livello di regia, perché non è ammissibile assistere a queste differenze.
I registi mandati dalla Lega Calcio non possono fare così. A mio modesto modo di vedere, le televisioni dovrebbero rimandare in onda almeno tre volte ogni azione incriminata, specie quando ci sono dubbi su un gol o un potenziale calcio di rigore“, ha concluso il giornalista.