Skip to content

Vialli: “Se il calcio può essere fonte di sollievo per qualcuno mi auguro riparta al più presto, ma come calciatore avrei difficoltà”

Gianluca Vialli parla del dramma coronavirus, che ha duramente colpito la Lombardia e la sua città natale, Cremona. L’ex attaccante- intervistato dal ‘Guardian’, ha raccontato come ha vissuto questo periodo di quarantena: ”Stare a casa a Chelsea non è un problema – ha detto ‘ l’ex attaccante di Sampdoria, Juventus e Chelsea -. “Posso lavorare da remoto. Posso andare a piedi al parco. Mia moglie e le mie figlie sono qui ed è bello stare con loro. A Londra conosco solo due persone che sono positive. Grazie a Dio non ho perso nessuno che conosco in questo paese. Ma a Cremona è diverso dove ci sono solo 80.000 persone. Londra ha sei milioni di persone. Lo senti di più in un posto più piccolo“, conclude

L’ex attaccante juventino- che di recente ha anche sconfitto un tumore- ha espresso la sua opinione anche sul momento che sta vivendo il calcio, tra paure e voglia di ripartire: “In momenti di dolore, e quando stai attraversando una situazione difficile come questa, alcuni psicologi affermano che dovremmo provare a fare cose che ci danno piacere senza sentirci in colpa. Quindi, se il calcio potesse essere uno strumento per dare alle persone un po’ di sollievo, non vedo l’ora che arrivi”.

“Posso però solo immaginare cosa provano i giocatori, posso dargli consigli quando si infortunano o se discutono col mister, ma in una situazione come questa non saprei cosa dirgli. Se fossi ancora un giocatore, probabilmente avrei difficoltà a concentrarmi sul calcio perché le persone stanno ancora morendo” ha concluso Vialli.

Redazione

LEGGI ANCHE:

 

Comments (0)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su