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Vigorito-De Laurentiis: attenti a quei due

Due giganti sottovalutati De Laurentiis e Vigorito, in un’Italia che aspira all’emiro piuttosto che dare il timone a chi nella terra sua cerca il vento, il sogno…e il pallone. Oreste Vigorito rappresenta il vento che soffia in tutta Italia portando energia. De Laurentiis rappresenta il sogno affidato alla pellicola che porta la mente “oltre”. Due giganti che in un Regno delle due Sicilie  avrebbero rappresentato la ricchezza dell’Italia tutta come 160 anni fa quando nel 1860 il “Banco delle Due Sicilie” vantava una ricchezza intorno ai 440 milioni di lire in monete d’oro, mentre la ricchezza monetaria di tutti gli altri Stati italiani messi insieme non arrivava ad un valore di 230 milioni di lire. Ma i due giganti hanno fatto un assist e da un bel po’ di anni hanno investito nell’industria dei sentimenti, rotonda come una palla, tutte le loro energie. Con coraggio, rischio, gusto dell’avventura: una industria che aveva messo al tappeto gente competente e storicamente coinvolta dall’amore della maglia.

Oreste Vigorito, nato a Ercolano, è un cittadino onorario di Benevento, la squadra che rilevò con il fratello Ciro nel 2006 in C2 e che  in 10 anni ha portato in serie A, giusto per capire l’aria che tirava, ed oggi, invece, con l’intenzione di metter le radici: “ Siamo piccoli, ma cresceremo”. Alla guida del Benevento  che non ha una storia di grandi imprese in Champions o in Campionato, Vigorito ci arriva dopo aver seguito la passione del fratello Ciro il cui stadio è a lui dedicato. Personaggio schivo che non sbatte in faccia la sua cultura (due lauree), né la sua ricchezza con un patrimonio del gruppo stimato intorno ai 5 miliardi di euro. E dal vento, all’industria alberghiera e alla carta stampata con Ottopagine e il Roma. Ma il calcio è la sua grande passione come lo era anche del fratello, giornalista e addetto stampa dell’Avellino. Ora, in silenzio, vuole un Benevento che possa sfidare la grande squadra da pari a pari.

Aurelio De Laurentiis, più o meno della stessa classe di ferro di Vigorito, viaggia sereno e agguerrito nel mondo del cinema conquistando tra tanti riconoscimenti 15 David di Donatello,  e un premio Variety Profile in Excellence con la seguente motivazione:” «Aurelio De Laurentiis è sempre stato in grado di rimanere in contatto con i gusti del pubblico. È veramente l’unico produttore Italiano che ancora emana quella grandeur genuina data da un rapporto simbiotico con una vasta audience. Aurelio ha un innato radar per le pulsioni pop, ha senso degli affari e una reale disponibilità a rischiare.»  E nel 2004 ha rischiato. Prende un pezzo di carta da scrivere e comincia il film del Napoli. Dopo 16 anni, 1 mese e 19 giorni, Aurelio De Laurentiis ha scritto solo il primo tempo. Come il suo Napoli, è uomo dalle montagne russe: dal silenzio all’arringa. Dalla dolcezza allo scatto d’ira. Protagonista del suo film, all’improvviso scompare, ma come Hitchcock, compare sempre in un’apparizione subliminale.

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