Skip to content

Aurelio De Laurentiis è diventato il più amato dai tifosi azzurri

Un 24 maggio molto speciale per Aurelio De Laurentiis che ha festeggiato il suo compleanno con lo scudetto appena vinto e con il condottiero di questa cavalcata alla sua tavola. La torta con la candelina da spegnere e tutti in coro a cantare ‘tanti auguri a te’ in un’atmosfera da lucciconi.

E allora che cosa c’è di ‘molto speciale’? C’è che Aurelio De Laurentiis è diventato il più amato dai tifosi azzurri che hanno dimenticato gli appellativi sgradevoli rivolti a lui in tanti anni. Vent’anni di Regno Napoli che hanno consentito ai tifosi di piangere e gioire per tante vittorie, per tante passerelle in Champions e per tanti campioni top player come Cavani o Higuain: eppure nulla bastava ai tifosi che in lui vedevano soltanto l’opportunista che arricchiva la Filmauro. Anche il terzo scudetto è stato oscurato dalla fuga di Spalletti e Giuntoli ‘per colpa sua’. Agnellini feriti i Sarri, gli Spalletti, feriti da un imprenditore antipatico.

E poi è arrivato il quarto scudetto, non senza spine per la fuga a gennaio di Kvara, non sostituito come la classifica chiedeva e come il mister voleva. Colpa di De Laurentiis, antipatico e avaro che però na sera ‘e maggio, al triplice fischio è diventato un tifoso a correre per abbracciare gli eroi di quest’impesa e non contento, è salito sul bus scoperto a fare ‘ammuina’ senza teatralità. Semplicemente contento. E d’un tratto è diventato il più amato dai tifosi azzurri e il più odiato e invidiato dai tifosi ‘altri’.

A Bergamo grande contestazione e un enorme striscione che recita: “l’Atalanta non è plusvalenza, merita passione, rispetto e presenza”.

A Torino, Urbano Cairo, in occasione del 14esimo Festival di Dogliani, è stato fortemente contestato: “Sono 20 anni, non abbiamo niente. Un derby vinto in 20 anni. Abbiamo fatto 4 anni di serie B anche con te. Non lo dici mai questo. In Europa siamo andati perché gli altri non potevano andare”.

A Milano, un muro umano in Curva e a Casa Milan, e un solo urlo: “Andatevene tutti a casa” nella dura contestazione contro proprietà e dirigenza.

A Firenze, contro Commisso: “«Dopo anni di silenzi, fiducia e sacrifici, ci ritroviamo davanti all’ennesima dimostrazione di arroganza e incompetenza da parte di una società che non ha rispetto per la storia della Fiorentina”.

E la Juventus? Letteralmente nel pallone.

Comments (0)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna su