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Il Chelsea è in gabbia: non si può vendere

Nella lista degli oligarchi russi sanzionati in Gran Bretagna figura anche Roman Abramovich. Il Governo inglese congela i suoi beni e il Chelsea non può essere venduto.

Una svolta decisa di Londra che ha adottato il pugno di ferro ed ha preso di mira le ricchezze di sette super ricchi russi vicini a Putin. La prossima mossa potrebbe anche essere la confisca dei beni. Così, spiega il Sole24ore,  il patron del Chelsea non può più vendere perché il proprietario Roman Abramovich è uno dei sette oligarchi russi nel mirino delle nuove sanzioni annunciate dal Governo britannico. Tutti i beni del miliardario in Gran Bretagna, dove risiede, sono stati congelati e lui è diventato persona non grata, perdendo il diritto di entrare nel Paese.
«Non possono esserci rifugi sicuri per quelli che hanno sostenuto il feroce attacco di Putin contro l’Ucraina», ha dichiarato il premier Boris Johnson.

Abramovich messo in “fuori gioco”: secondo il ministero degli Esteri britannico Abramovich non solo ha «ricevuto concessioni e trattamento preferenziale» dal Cremlino, ma ha anche attivamente «contribuito alla destabilizzazione dell’Ucraina, minacciando l’integrità territoriale e la sovranità» del Paese. Evraz, un’impresa siderurgica da lui controllata, ha fornito acciaio per la produzione di carri armati per l’esercito russo. Il titolo è stato sospeso alla Borsa di Londra mercoledì dopo avere perso il 16% in seguito all’annuncio delle sanzioni.

Si tratta di un volte-face per il Governo britannico, che finora non aveva accolto le richieste dell’opposizione laburista e di numerose Ong di imporrre sanzioni contro Abramovich. Gli avvocati dell’oligarca avevano dichiarato che era assurdo pensare che il loro cliente avesse «qualsiasi responsabilità o influenza sulle azioni dello Stato russo».

Le ripercussioni si capiranno poi, ma al momento, dopo che Abramovich aveva annunciato la decisione di vendere il club del valore stimato in circa 3 miliardi di sterline, il ministro dello sport Nadine Dorries ha confermato che è sospesa fino al 31 maggio anche qualsiasi attività di lucro per il club, vendita dei biglietti e attività di marketing comprese: Stamford Bridge sarà solo per gli abbonati, e i negozi del club saranno chiusi. È fatta salva una licenza speciale per poter continuare a pagare gli stipendi e partecipare alle competizioni.

 

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