
Ora tocca ai tifosi
E ora bisogna solo tifare, tifare, tifare canticchiando ‘oi vita mia’. Dal condottiero agli azzurri, son tutti stremati e i tifosi devono fare l’unica cosa che porta calore ed energia a chi non ne ha più. Al bando critiche insulse, volgari o snobiste: a chi non piace, – prego, s’accomodi fuori, ma lontano -. Il momento sia degli innamorati che vogliono abbracciare e abbracciarsi isolati da chiacchiericci che disturbano l’intensa armonia di un momento magico che è personale e collettivo. Gli improvvisati tifosi d’ultim’ora si avvicinano melensi per la perla di saggezza: “Sei deluso dal pareggio? Si poteva… Si doveva”. Non degni di risposte.
S’insinuano in percorsi che solo l’intimità del tifoso può conoscere attraverso proprie esperienze e il più delle volte attraverso la memoria che si allunga ai nonni. Un’atmosfera d’attesa in cui non è consentito entrare se non sei invitato e se non sei autentico e verace.
Sì, venerdì sera. Senza programmi, senza orpelli, tutti i fedelissimi pronti a dare forza a chi non ne ha più. Non è il momento di chiedere tattica o moduli vincenti, non è il momento di chiedere se Antonio Conte, il più stremato di tutti, avrà la voglia e la forza di continuare. Venerdì sera come un appuntamento con un innamorato che mai può deludere.
Comments (0)